venerdì 24 settembre 2010

La Tecnica del Ladruncolo

DI MARCO CANESTRARI

PRIMA PARTE

Abbiamo già approfondito, nella serie su “Come si Controllano le Masse nei Paesi Democratici” diverse maniere con cui un leader che ha influenza sui media può acquisire i consensi della popolazione verso le sue iniziative: in breve si devono stimolare dei modelli di pensiero istintivi, favorire l’insicurezza, sfruttare la paura, controllare le fonti d’informazione, fare mancare una visione d’insieme delle idee libere e limitare la cooperazione fra singoli. Vediamo ora uno dei tanti modi per screditare i movimenti di protesta che si vorrebbero sollevare contro le ingiustizie del regime. Chi si ribella, deve passare per pazzo.

E’ fondamentale precisare che questa tecnica, a differenza di molte altre, può essere applicata solamente nei paesi già soggetti ad un fortissimo controllo, dove chi comanda, cioè, ha già il potere di rendere legge  una proposta antidemocratica senza curarsi delle proteste. Agendo di continuo in questa maniera però il regime perderebbe progressivamente consensi e i malumori crescenti comincerebbero ad aggregarsi. Descriveremo ora un modo per fare abituare la popolazione ad accettare passivamente anche le proposte più provocatorie senza più ribellarsi.

Innanzitutto il leader deve proporre un numero di iniziative superiore a quello che il senso comune della massa può assimilare. Poi, una stessa legge, durante gli anni deve essere proposta e modificata molte volte, in modo che risulti difficile per la massa capire quali articoli siano già approvati, quale proposte siano ancora in discussione e quali siano abbandonate. La maggioranza della popolazione, stressata, delusa e frettolosa, deve essere spinta a farsi un’idea superficiale dei continui cambiamenti in corso, riconoscendone solo il nome, lo slogan sentito in televisione e le voci che ci girano intorno.

AZZARDARE PROPOSTE PERICOLOSE E POI RIDIMENSIONARLE

Le proposte di chi vuole guadagnare l’asservimento delle masse devono essere sempre molto più forti e provocatorie rispetto ai risultati che si pianifica di ottenere. Si deve esordire con una grossa “sparata” e poi abbassare il tiro lasciando protestare i ribelli verso un pericolo che non esiste più. Si sfrutta così la sana reazione di difesa della popolazione per mettere in ridicolo l’immagine di chi dissente. Il trucco sta nel paragonare l’intensità della reazione immediata di protesta, non alla pericolosità della proposta iniziale, come sarebbe logico, ma alla pericolosità più bassa della legge che poi viene di fatto approvata dal "poliziotto buono" di turno. Questo serve per mettere sempre in primo piano il fatto che i contestatori reagiscono in maniera irrazionale, esagerata e non commisurata alla realtà delle leggi messe in vigore. In più, così risulta facilissimo attribuire ai contestatori un comportamento compulsivo e distruttivo legato a qualche preconcetto indipendente dalle attività del leader, come quello di un visionario esaltato che grida “Al lupo! Al lupo!”.

CONTINUA LA PROSSIMA SETTIMANA...

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