domenica 27 giugno 2010

La Nazionale non si tocca, la Nazione si

DI VALERIO PASSERI

supporter_italiani

I mondiali, che si svolgono ogni 4 anni, sono un evento che unisce tutto il popolo italico, ci sentiamo tutti fratelli uniti sotto la stessa bandiera a tifare per la nostra nazionale. Tutta l’atmosfera che si viene a creare è tanto bella quanto, purtroppo, unica. La nazionale di calcio non si discute, tutti sono pronti a difenderla a spada tratta, qualsiasi cosa detta contro la squadra non è accettabile, tanto che ci ritroviamo di fronte a casi come quelli del politico U. Bossi, costretto a ritirare pubblicamente le provocazioni fatte.

La cosa tristemente ironica è che tutto questo putiferio si viene a creare per il gioco del pallone, quando invece ci si trova davanti a proposte di modifica alla Costituzione definita antica ed obsoleta o a leggi che minano seriamente la libertà di tutti, nessuno sembra interessarsene veramente, la questione passa velocemente in secondo piano, pochi alzano la voce e si ribellano, e per troppo poco tempo. Lo stesso popolo, così unito per un gioco, non lo è altrettanto, anzi per nulla, quando a rischio è la propria libertà. E così come ai tempi dell’impero romano, i giochi distraggono e sono una valvola di sfogo per un popolo frustrato. Se l’attenzione che si presta alle convocazioni, gli infortuni e le possibili tattiche da utilizzare per battere la squadra avversaria venissero protese a ciò che sta accadendo in questo paese, alle leggi che vengono proposte ed approvate, ne gioverebbe moltissimo la consapevolezza collettiva e le cose migliorerebbero infinitamente.

I mondiali dimostrano che l’energia per cambiare il sistema c’è, dovremmo solo riuscire tutti ad indirizzarla nel verso giusto, a favore di un cambiamento possibile solo attraverso tutte le nostre forze congiunte.

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