sabato 5 settembre 2009

Esplodere dal Centro

di j. krishnamurti

052ItaliaVeneziaVetrina

Attraverso i secoli l'uomo ha ricercato qualcosa al di là di se stesso, al di là del benessere materiale - qualcosa che chiamiamo verità o Dio oppure realtà, uno stato eterno - qualcosa che non può essere turbato dagli avvenimenti, dal pensiero o dalla corruzione umana. L'uomo si è sempre posto la domanda: che cosa è tutto quanto? la vita ha davvero un significato? Egli vede l'enorme confusione della vita, le brutalità, le rivolte, le guerre, le eterne fratture di religione, ideologia e nazionalità, e con un senso di profonda e costante frustrazione chiede cosa bisogna fare, cos'è questa cosa che chiamiamo vita, e se c'è qualcosa aldilà di essa. E poiché non è riuscito a trovare quello che ha sempre cercato, questa cosa senza nome a cui vengono dati migliaia di nomi, ha coltivato la fede - fede in un saggio o in un ideale - e la fede invariabilmente genera violenza.

L'approccio tradizionale è dall'esterno verso l'interno; nel riuscire con il tempo, la pratica, la rinuncia, ad arrivare a quel fiore chiuso nell'intimo, quell'intima bellezza e amore - in effetti a fare quanto vi rende angusti, meschini e pretenziosi; nel distaccarvi a poco a poco; nel prender tempo; lo farò domani, lo farò nella prossima vita - e quando infine si arriva al centro non si trova nulla, perché la mente è stata resa incapace, ottusa e insensibile. Dopo aver osservato questo processo ci si chiede se non esista un approccio completamente diverso - cioè: non è possibile esplodere dal centro? Il mondo accetta e segue l'approccio tradizionale. La causa primaria del disordine in noi stessi è la ricerca di una realtà promessa da un altro; seguiamo meccanicamente chi ci assicura una confortevole vita spirituale. E' veramente una cosa straordinaria che sebbene molti di noi siano contrari alle tirannie e alle dittature politiche accettino invece intimamente l'autorità e la tirannia di un altro che distorceranno le nostre menti e il nostro modo di vivere.

Così se rifiutiamo completamente, non al livello intellettuale ma reale, qualsiasi cosiddetta autorità spirituale, tutte le cerimonie, i riti e i dogmi, significa che siamo soli e siamo ormai in conflitto con la società; non siamo più degli esseri rispettabili. Avete ora cominciato col ripudiare qualcosa di assolutamente falso - l'approccio tradizionale - ma se lo ripudiate per reazione avrete creato un altro modello in cui resterete intrappolati. Se voi vi dite al livello intellettuale che questo ripudio è veramente una buona idea ma in realtà non fate niente, non potrete più andare avanti. Se invece lo ripudiate perché ne comprendete la stupidità e l'immaturità, se lo rifiutate con straordinaria intelligenza, dal momento che siete libero e non spaventato, creerete in voi stessi e intorno a voi un grande turbamento ma sfuggirete alla trappola della rispettabilità.

Vi renderete conto allora che non state più cercando. Questa è la prima cosa da imparare: il non cercare. Quando cercate, in realtà, non fate altro che guardare le vetrine…

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