martedì 31 luglio 2012

La Vera Soluzione ai Problemi del Paese

DI VALERIO PASSERI

Think_different1

Pensate che il governo Monti stia facendo il bene del paese? Che la macelleria sociale sia inevitabile per risanare i conti e, anche se non vi piace, cominciate ad accettarla come inevitabile? È comprensibile, i media tutti i giorni si affannano a compiere il loro lavoro e se non si sta costantemente vigili e attenti - cosa alquanto complicata se ci si deve ingegnare in ogni modo per arrivare a fine mese - finiscono per distruggere l'unica vera cosa che ci possa salvare: la capacità di pensare differente.

Si, sembra lo slogan pubblicitario di un computer, i potenti mezzi commerciali trasformano in cliché qualunque cosa tocchino. Ma anche se le parole sembrano perdere di efficacia, il concetto originale che c'è dietro rimane valido, basta solo saperlo ritrovare. Ma cosa vuol dire pensare differente? I mezzi ufficiali di informazione lanciano a lettere cubitali verso l'opinione pubblica un problema. Dopodiché, apparentemente, ci danno un paio di soluzioni possibili. Dico apparentemente perché poi una delle due, attraverso ragionamenti logici, viene smontata e dimostrato che porterebbe inevitabilmente al disastro. Tutti seguono il ragionamento e ovviamente, arrivano alle stesse conclusioni - anche se i più accorti sentiranno magari una fitta al petto che gli dice che qualcosa non va, a livello razionale probabilmente non vedranno altre soluzioni possibili. Ecco che si crea consenso verso qualcosa che, se non argomentato in questa maniera, sembrerebbe folle. Il problema non è nella logica argomentativa e nel confutare che una soluzione sia più praticabile dell'altra, se sentite quella "fitta al petto" è perché il problema probabilmente dovrebbe esser guardato da un'altra angolazione, rigirato, reso risolvibile senza distruggere il resto.

Il differenziale di rendimento tra un debito "sicuro" e uno a rischio - in una parola: spread - è necessario e impellente che diminuisca ad ogni costo? Se è questo l'obiettivo, allora probabilmente i tecnici al governo stanno lavorando bene - o anche no. Ma giriamo la domanda, a cosa serve questo spread? Che cos'è questo debito? Funziona bene l'economia neoliberista dei mercati che controllano il mondo nel nome, non del benessere degli esseri umani in toto, ma di un profitto assolutamente virtuale e sempre maggiore di una minoranza infinitesimale? Questo secondo me è il centro della questione, pensare a come sanare un debito insanabile è uno spreco di energie che non porta ad alcuna soluzione reale e definitiva, è come continuare a girare in tondo, si torna sempre allo stesso punto. Indirizzare invece la stessa energia a pensare un'economia diversa, magari a misura d'uomo, equivale a cercare una strada diversa dal cerchio in cui ci troviamo, che può portare a soluzioni reali. Questo vuol dire pensare differente: di fronte ad un problema non accettare immediatamente la maniera in cui viene posto, ma piuttosto vedere se quello che ci viene propinato è un falso problema magari usato per nasconderne uno molto più grande - il dito che nasconde la luna - e cercare di ideare un paradigma totalmente nuovo capace di migliorare le condizioni di vita di tutti.

Per chi ancora dice che ci servono tecnici perché loro conoscono la ricetta giusta per salvarci, posso rispondere che senza dubbio un tecnico, dato un fine, un obiettivo, dovrebbe essere in grado di calcolare razionalmente il modo più economico - in termini di costi e sacrifici - per raggiungerlo. Ma chi lo dice che quello sia il fine/obiettivo giusto da perseguire? Quelli che abbiamo di fronte non sono altro - per usare parole non mie - che specialisti senza spirito e gaudenti senza cuore. Quello di cui abbiamo bisogno è la fantasia, la capacità di immaginare, di tutti.

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