giovedì 30 settembre 2010

Le Proteste sono Inutili Carnevalate

DI MARCO CANESTRARI

SECONDA PARTE

Cosa apprende la primitiva consapevolezza della massa se durante gli anni si ripete sempre questo meccanismo? Il sentore comune recepisce che “affidarci ciecamente a questo capo” non provoca le catastrofi annunciate dai soliti dissenzienti esaltati e che le proteste sono “inutili carnevalate dei soliti comunisti” che vanno contro la volontà della maggioranza della popolazione. Una volta che si riesce a screditare a livello collettivo il principio di “dissentire", che costituisce le fondamenta di ogni vera democrazia, il gioco è fatto. Si vive in un continua doccia scozzese che rende insensibili, confonde, stanca e abitua. In questo modo chi vorrebbe opporsi, per paura di perdere consensi e credibilità di fronte al paese, si adatta a reagire con sempre più autocontrollo fino ad annullare completamente le naturali difese democratiche del paese. La condizione di normalità diventa quella di subire continue proposte pericolose senza più reagire, dove in ogni momento potrebbe essere approvata una legge che distrugga centinaia di anni di conquiste etiche, civiche e democratiche.

ALLORA COSA BISOGNA FARE?

Nei paesi sottoposti ad un controllo tale, in cui il leader ha la possibilità di proporre leggi provocatorie e pericolose senza perdere il potere, la protesta perde quasi tutto il suo significato. Sotto queste condizioni la possibilità di ribellarsi o di accondiscendere non determina una reale facoltà di scelta. Se si protesta si perde la simpatia della popolazione, se non si protesta si apre la porta agli incalzanti bisogni di conquista del leader. In questo scenario non c’è altra azione costruttiva se non quella di cambiare le condizioni alla base del sistema di controllo. Bisogna smetterla di reagire alle provocazioni dei media e iniziare ad agire, in maniera costante ed organizzata, alla radice del problema favorendo lo sviluppo delle iniziative etiche volte a disgregare i punti cardine che rendono le masse controllabili. Iniziamo noi, in prima persona ad investire le nostre risorse ed il nostro tempo per creare delle strutture volte ad educare, istruire ed informare su ampia scala. Creiamo delle scelte sempre più consapevoli partendo dal principio che l'accesso facile e comodo a tutte le informazioni, anche quelle non filtrate, è in assoluto una delle principali armi contro la manipolazione mentale.

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L'Informazione è Vita

DI NUCCIO CANTELMI

informazione

Qual è la distinzione tra biologia, materia ed informazione? Esiste un collegamento tra questi aspetti così distinti della realtà materiale ed immateriale che ci circonda?

Gli incubi di Cartesio hanno profondamente influenzato tutto il pensiero occidentale allorquando si è tracciata una netta linea di distinzione tra mente e corpo, tra spirito e materia. Certamente, Cartesio è solo l’apice di una tendenza chiaramente emersa nel corso di tutta l’evoluzione del pensiero occidentale, in questa molto differente dalle filosofie orientali. La biosfera. La vita cellulare è scambio di informazione. DNA e RNA rappresentano null’altro che un modello di archiviazione e di trasmissione dell’informazione. Il successo competitivo di una specie biologica, dunque, dipende interamente dalla capacità del codice genetico di trasmettere i caratteri vincenti e di scartare quelli compromettenti. Maggiore sarà la velocità di diffusione dei caratteri genetici dominanti, maggiore sarà la possibilità di trasmettere rapidamente le informazioni salienti. I batteri, in questo senso, rappresentano un modello vincente per la loro capacità di scambiare codice genetico tra specie diverse, con una rapidità ed una viralità impressionante. L’informazione così scambiata consente ai batteri di adeguarsi alle condizioni ambientali quasi in tempo reale. Atomo, l’indivisibile. Anche a livello molecolare, la materia può essere rappresentata in funzione del costante ed infinito scambio informatico. Nel corso dei processi chimici, infatti, gli elementi scambiano elettroni tra loro per formare molecole complesse. Gli elettroni sono i moderni conduttori dell’informazione. Lo stoccaggio delle informazioni su un disco rigido avviene grazie alla polarizzazione di elettroni. La trasmissione dei dati sulle reti di collegamento avviene per mezzo di elettroni migranti nei cavi. La noosfera. Anche i processi mentali nascono grazie ad impulsi elettrici che partono dalle cellule neuronali. Il pensiero è frutto di un articolato processo di intersezioni informative, di un incessante moto di informazioni che attraversa le cellule celebrali per formare un’intricata serie di connessioni di infinita complessità. Anche in questo caso, il parallelo tra materiale e immateriale viene a sfumare i confini della barriera cartesiana tra mente e corpo, tra materia e spirito.

Gli schemi di funzionamento della materia sono gli stessi su cui si fonda la vita biologica e l’intelligenza che ad essa siamo soliti associare. Tutto si basa sulla libera circolazione della informazione e sulla libera trasmissione della conoscenza. La vita è informazione. La vita è conoscenza. La conoscenza è vita. Ecco perché la proprietà intellettuale è un concetto fallace.

Ecco perché dobbiamo incentivare e non restringere la capacità di accesso all’informazione. Ecco perché la condivisione è vitale per le sorti dell’umanità.

 

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martedì 28 settembre 2010

La Frenesia nell'Era Moderna

DI DAVID CORSICO

fretta

Nell’era moderna del consumismo è entrata selvaggiamente nella nostra esistenza una componente paradossalmente indispensabile: la frenesia.

La sua necessità non è dovuta ad un vero bisogno fisiologico, in realtà è l’opportunità materiale che esige la sua presenza: sembra non se ne possa più fare a meno. Oramai, in qualsiasi compito, è richiesta anche se non esplicitamente, la velocità del pensiero e quella del movimento. È diventata una dote pressoché fondamentale, per acquisire fiducia e rispetto dal datore di lavoro e dall’opinione comune in generale. Principalmente la velocità, equiparata alla precisione, è richiesta (obbligatoria) nelle attività lavorative, la produzione non può permettersi soste perché le pause sono uno spreco di denaro e la perdita di valuta rende un’azienda vulnerabile. Ma chi è lo stratega che stabilisce quanto rapidi bisogna essere per aumentare il fatturato di un’impresa? Nessuno ovviamente! Non esiste una statistica in proposito e che io sappia, non è nemmeno in progetto. La velocità, che poi si trasforma in frenesia, non è avvalorata da indagini approfondite le quali dimostrano i vantaggi oggettivi che essa comporta. È una richiesta fasulla del mercato e quasi tutti ci siamo cascati, non consapevoli, che quando la velocità si trasforma in frenesia, corriamo un elevato rischio d’incontrare malattie psicosomatiche.

Oggi, è estremamente difficile controllare questa ansia, ci sembra di non avere più tempo per noi, per i nostri hobby e la nostra libertà, condizioni queste, per una vita equilibrata e pacifica. La frenesia, accompagna gradualmente il nostro cervello ad uno stress emotivo, il quale, a sua volta, produce tante piccole patologie dannose per il nostro organismo: la tensione, l’insicurezza, l’intollerabilità, la durezza e nel peggiore dei casi può arrivare anche la depressione e l’esaurimento. Questo ultimo, sintomo incontestabile della psiche, è un disturbo particolarmente insidioso: molti casi di suicidio sono da imputare proprio a forti esaurimenti nervosi. Le malattie psicosomatiche sono subdole e siccome prevalentemente create dalla nostra mente, diventano difficili da estirpare con la sola medicina tradizionale e in ogni caso, un abuso di farmaci non è consigliabile per il benessere del corpo e dello spirito, ma questa è un’altra storia. Ma cos’è che ci spinge ad andare sempre più velocemente? È soltanto il mercato traballino? Sono gli avidi imprenditori che spingono sull’acceleratore per profitti sempre più cospicui? È semplicemente un’atavica prerogativa umana che ci stringe in un’infinita competizione? Sicuramente tutto un po’, mescolato abbondantemente con la nostra inconsapevolezza del danno, a volte irreparabile, che produciamo al nostro organismo.

È possibile uscire da questa consuetudine vecchia e controproducente? Chi può dirlo, forse, con tanti sacrifici comportamentali. Bisognerebbe cominciare ad abituare il nostro cervello ad un cambiamento graduale, iniziando là, dove nessuno può ostacolarci con varie esortazioni. Magari iniziando dalle piccole cose personali, dove nessuno ci può obbligare ad accelerare i tempi. Poi, quando si ottengono risultati soddisfacenti, si può passare a fasi più impegnative, magari provando a rispettare tutti i codici della strada. Questo livello è un ottimo trampolino di lancio per ristabilire una compensazione mentale, perché non si può negare che la guida sia un ricettacolo della frenesia.

Comunque sia, la calma è certamente una virtù e possederla non rende per forza più forti ma, più consapevoli di stare bene.

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lunedì 27 settembre 2010

Tempo e Mutamento

DI JIDDU KRISHNAMURTI

cambiamento

E' interessante rendersi conto che le nostre vite trascorrono per lo più nel tempo - il tempo inteso non come sequenza cronologica di minuti, ore, giorni e anni, bensì nel senso di memoria psicologica. Viviamo secondo il tempo, siamo il risultato del tempo. Il presente è semplicemente la transizione dal passato al futuro. Le nostre menti, le nostre attività, il nostro essere sono fondati sul tempo; senza tempo non possiamo pensare, perché il pensiero è il risultato del tempo, è il prodotto di molti ieri, e non c'è pensiero senza memoria. La memoria è tempo; esistono, infatti, due tipi di tempo, quello cronologico e quello psicologico. C'è un ieri dell'orologio e un ieri della memoria. Non si può rifiutare il tempo cronologico; sarebbe assurdo - come si farebbe a sapere quando parte il treno? Ma esiste davvero il tempo, indipendentemente dal tempo cronologico? Esiste il tempo così come la mente lo concepisce? Esiste il tempo al di fuori della mente? Senza dubbio il tempo, il tempo psicologico, è un prodotto della mente. Senza il fondamento del pensiero, non esiste tempo - il tempo non è altro che memoria dell'ieri in rapporto all'oggi, che forgia il domani. In altri termini, ciò che crea il futuro è il ricordo dell'esperienza passata in risposta al presente - il che è, ancora una volta, il frutto del processo del pensiero, un percorso mentale.

Ma il cambiamento dipende dal tempo? La maggior parte di noi è abituata a pensare che il tempo sia necessario al cambiamento: io sono questo, e cambiare ciò che sono in ciò che dovrei essere richiede tempo. Quando ci serviamo del tempo come di un mezzo per acquisire una qualità, una virtù o uno stato dell'essere, in effetti non facciamo altro che posticipare o evitare ciò che è; credo che sia importante comprendere questo punto. Per comprendere qualunque cosa, qualunque problema umano o scientifico, che cosa è importante, essenziale? Una mente tranquilla, non è così? Una mente che sia intenta a comprendere, non una mente che escluda ogni altra cosa, una mente che cerchi di concentrarsi - il che equivarrebbe, ancora una volta, a uno sforzo di resistenza. Se davvero voglio comprendere qualcosa, immediatamente si determina nella mente uno stato di quiete. Quando volete ascoltare un brano musicale o guardare un quadro che amate, al quale siete particolarmente sensibili, qual è lo stato della vostra mente?  Subito si crea una quiete, non è così? Quando ascoltate la musica, la vostra mente non vaga: ascolta. Allo stesso modo, quando volete davvero comprendere il conflitto, non dipendete più dal tempo, in alcun modo; siete semplicemente di fronte a ciò che è, ossia al conflitto. Ecco allora sorgere immediatamente una quiete, un'immobilità della mente. Quando la mente non oppone più resistenza, non evita più ciò che è, né lo scarta o lo critica, ma ne è solo passivamente consapevole, allora in quella passività della mente, se davvero approfondite il problema, scoprirete che si verifica una trasformazione.

Dunque la rigenerazione è possibile solo nel presente, non nel futuro, non domani. Un individuo che faccia affidamento sul tempo come mezzo attraverso il quale conquistare la felicità o realizzare la verità o conoscere Dio non fa altro che ingannare se stesso; vive nell'ignoranza e, dunque, nel conflitto. Un individuo il quale capisca che il tempo non è la via d'uscita dalle difficoltà e che perciò è libero dal falso, ha un'intenzione naturale di comprendere; perciò la sua mente è spontaneamente tranquilla, senza che ci sia bisogno di costrizioni o di esercizi. Quando la mente è immobile, tranquilla, quando non cerca alcuna risposta o soluzione, quando non resiste né evita, soltanto allora può esserci rigenerazione, poiché la mente è capace di percepire il vero; ed è la libertà che rende liberi, non lo sforzo per liberarsi.

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domenica 26 settembre 2010

Urla e Litigi in Tv Fanno Male al Paese

DI MARCO CANESTRARI

litigi

Abbiamo già visto, nella serie di articoli su “come si controllano le masse nei paesi democratici”, che per favorire le dinamiche primitive delle masse e poterle controllare, è indispensabile proporre e stimolare il più possibile, modelli di pensiero che siano primitivi, egocentrici, impulsivi ed aggressivi e allo stesso tempo si devono ridurre tutte le indagini razionali al battibecco personale e al gossip, abbassando la discussione all’attacco personale. Insomma, nei paesi in cui le masse sono controllate c’è sempre un alto livello di stress e forti spaccature sociali. Una vetrina dove tutti sono contro tutti nell’esprimere la parte più bassa dell’emotività umana con i metodi del branco, dell’arena o del linciaggio in diretta. Rabbia incontrollata, litigi, urla, offese e sopraffazioni devono essere all’ordine del giorno.

Vediamo ora quanto risulta da vari studi di Comunicazione Perbene, una associazione che si batte per l’ecologia nella comunicazione, che ha intervistato ben 130 esperti tra psicologi, psicopedagogisti, sociologi ed esperti di media, e ha condotto un monitoraggio del web e delle reti nazionali per individuare che spazio hanno, ogni giorno litigi, risse, comportamenti e atteggiamenti aggressivi e diseducativi all’interno dei media. “Di fatto il piccolo schermo ha una incredibile capacità di influenzare comportamenti e atteggiamenti, nel bene e nel male. E una Tv dove ogni giorno in decine di trasmissioni mostrano una sorta di arena dove a dominare sono liti e violenza non è certo una buona maestra” - dice Saro Trovato, presidente dell’associazione. La ricerca indica che litigi, insulti, urla e il sovrapporsi agli altri fanno male e possono avere effetti anche gravi soprattutto sul pubblico dei più giovani. Il continuo bombardamento di questi modelli sbagliati e di gesti di intolleranza possono portare ad un aumento dell’aggressività, all’insorgere di stati d’ansia, per arrivare a intolleranza e persino sociopatie.

A preoccupare, come sostengono gli esperti intervistati, è soprattutto l’atteggiamento di routine con cui vengono accolte le manifestazioni più estreme, come litigi, insulti e prevaricazioni, cosa che crea una sorta di complicità con lo spettatore e contribuisce a far entrare a tutti gli effetti la rabbia incontrollabile nel comportamento comune. Per otto esperti su dieci il piccolo schermo si trova in una situazione da allarme rosso, e i comportamenti che si verificano più spesso e che andrebbero azzerati sono soprattutto: i continui litigi, l’ormai diffusa abitudine di scambiarsi insulti, le urla e il sovrapporsi agli altri impedendo di fatto all’altra parte di esprimere il proprio parere. A sorpresa, i TG sono le trasmissioni dove si registra la più alta densità di comportamenti diseducativi (in media ben 1 ogni 3 minuti), Seguono a ruota le trasmissioni legate alla politica e all’attualità (1 ogni 7 minuti), segnalate dalla maggior parte degli esperti come “ad altissimo rischio”.

Il primo posto nella classifica dei modelli da non imitare spetta alle figure che, almeno teoricamente, avrebbero il compito di guidarci verso un miglioramento del benessere collettivo: i politici, da non imitare assolutamente anche in fatto di atteggiamento. Per i politici ormai il dibattito sembra doversi trasformare perennemente in rissa e in derisione dell’avversario. A seguire, opinionisti e reality dove il litigio, gli insulti e persino i gesti di aggressione a chi la pensa diversamente, sembrano una regola. Per gli esperti l’aggressività si riversa anche nella rete, che è diventato un terreno di scontro, dove il “pubblico” prende parte in modo attivo a litigi, insulti e risse.

In sostanza, emerge una situazione che gli esperti giudicano molto rischiosa e che secondo la maggior parte do loro potrebbe avere serie ripercussioni, soprattutto sui bambini e gli adolescenti. Alla base di questa preoccupazione la “forza” che la Televisione ha come modello e nell’influenzare comportamenti ed atteggiamenti, ecco allora che il continuo bombardamento di liti, urla e gesti di intolleranza, possono infatti portate ad un aumento dell'aggressività, che ormai viene vissuta come un atteggiamento “normale”. Non solo, la continua tensione che emerge tra “i grandi” che vedono in Tv potrebbe provocare in molti piccoli spettatori l’insorgere di stati d’ansia e di forte stress e sicuramente una crescita dell'aggressività e dell’intolleranza nei confronti di chi non la pensa allo stesso modo, proprio come avviene sul piccolo schermo. Allo stesso modo la raffigurazione di un mondo degli adulti dove la parola d’ordine sono le liti e le aggressioni potrebbe essere alla base di vere e proprie sociopatie che si svilupperanno con il tempo e che rischiano di creare disagi per anni e anni.

Da un ulteriore ricerca della stessa associazione tanti spettatori pure giovani chiedono una tv nuova con meno insulti e intolleranze. Emerge da un'analisi di 1.470 mail chieste sui palinsesti previsti per il 2010. Per l'87% la tv generalista andrebbe totalmente rivoluzionata in toni e tipologia dei programmi. Gli italiani non vogliono più vedere programmai con litigi e risse (insopportabili per il 71% dei soggetti che hanno partecipato al sondaggio) o quelli che esaltano e propongono come modelli vincenti la mediocrità e l’ignoranza, dove per uscire vincitori vale di più il non saper fare nulla o dove vengono esaltate la prepotenza e l’intolleranza verso chi non la pensa allo stesso modo. I programmi out per eccellenza sono i reality, giudicati pericolosi, i quiz che regalano cifre stratosferiche e quelli che si vince solo con la fortuna. Inoltre: i telegiornali andrebbero rivisti e le trasmissioni sportive che prevedono dibatti continui, ridotti.

FONTE: COMUNICAZIONE PERBENE

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Entra a Far Parte del Movimento "Ecco Cosa Vedo"

DI MARCO CANESTRARI


I soci hanno diritto ad usufruire dei servizi dell'associazione, di partecipare alle sue iniziative,  di essere informati sugli aggiornamenti, di ratificare le delibere e naturalmente, di ottenere la nomina di Socio Operativo aiutando nelle attività del movimento. Sono Soci Operativi tutti coloro che vogliono collaborare attivamente assumendo un incarico continuato. L'elenco dei componenti dello Staff di ECV è pubblicato sull’organigramma consultabile online.


Per richiedere l’iscrizione all’associazione “Ecco Cosa Vedo” copia-incolla il seguente modulo in un email e inviala compilata in ogni sua parte a questo indirizzo (clicca qui). Dopo aver ricevuto la conferma via email che la domanda di iscrizione è stata approvata, inviare, tramite il link "Sostieni ECV" nella parte alta del Blog,  il versamento per l'iscrizione annuale indicando come causale: "Iscrizione".

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Statuto dell'Associazione "Ecco Cosa Vedo"

ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE
“ECCO COSA VEDO” (ECV)

STATUTO

 

Art.1 PRINCIPI FONDAMENTALI DI ECV

L’obiettivo principale dell’associazione “Ecco Cosa Vedo” è quello di creare una struttura socialmente utile che possa aggregare informazioni, competenze e strategie e divulgarle su scala sempre più ampia filtrando e promuovendo i contenuti più costruttivi ed etici, volti a favorire delle scelte consapevoli verso le soluzioni ai problemi della società moderna.

L’intero Movimento ECV è regolato dai seguenti Principi:

1. COSTRUTTIVITA’: Il nostro pensiero è orientato a favore della creazione di alternative migliori, e non si limita alla critica passiva o all’essere “contro”. Ad ogni problema o sfogo sollevato facciamo proporre, nella maniera più semplice possibile, anche una soluzione d’insieme volta a costruire dei modelli migliori rispetto a quelli che si criticano.

2. FORZA: Si affrontano temi e soluzioni diffondendone i principi più basilari possibili, in maniera che siano condivisibili ed utilizzabili da persone legate a dottrine, partiti ed ideologie più disparate. Infatti, evitiamo di focalizzare il nocciolo del discorso sulle singole personalità, su specifiche organizzazioni, ideologie, religioni o partiti politici. Smettiamo di dividerci in buoni e cattivi e impegniamoci per sviluppare dei metodi di lavoro che aiutino a cooperare nella diversità.

3. DIFFUSIONE: Cerchiamo di mantenere un ambiente propositivo, costruttivo, fertile al cambiamento ed alla presa di coscienza promuovendo e sviluppando delle strategie basate sulla filosofia “win to win” (miglioramenti utili a tutti dove non ci sono vinti) che riducono sensibilmente gli abituali ostacoli alla diffusione di una soluzione. Non stimoliamo quindi la violenza, né l’offesa e nemmeno la provocazione, che facilitano invece la chiusura e frenano l’apprendimento e soprattutto una cooperazione di ampio respiro.

4. INIZIATIVA: Bisogna agire, non suggerire. Dedichiamo personalmente tempo ed energia ai miglioramenti che vorremmo vedere realizzati, come facciamo quando lavoriamo, ma anche senza avere ritorno economico. Incoraggiamo una partecipazione dei singoli sempre più attiva e diretta alle soluzioni dei problemi comuni contribuendo all’evoluzione della rete, dell’Intelligenza Collettiva e degli strumenti che permettono lo sviluppo della E-Democracy.

5. EFFICIENZA: Ottimizziamo accuratamente nostre risorse personali dando priorità agli obiettivi più importanti. Non includiamo nelle nostre attività chi interviene con atteggiamenti non costruttivi e non interessati agli obiettivi del gruppo, che sposta l’attenzione e le energie del nostro movimento lontano dai principi di ECV e dagli scopi dell’associazione. Incoraggiamo chi ha ideologie opposte alle nostre ad investire le proprie risorse, energie e tempo impegnandosi a creare delle iniziative gestite secondo le proprie linee personali e così contribuire positivamente allo sviluppo della democrazia nel suo insieme.

Art.2 PROGETTO

1. IL PROGETTO: Dare vita a delle comunità organizzate (sia comunità virtuali in Rete che sul territorio) in grado di accrescere autonomamente la loro capacità di risolvere i problemi.

2. COME SI REALIZZA: Si sviluppano delle comunità che possano gestire un numero di interazioni sempre maggiore (sia fra i membri della comunità, sia in ingresso, sia in uscita). Fra queste interazioni si filtrano e promuovono, non quelle che massimizzano il guadagno economico o che riscuotono più visibilità, ma quelle più costruttive e di beneficio generale come descritto dai principi fondamentali di ECV. I modelli e le strategie migliori verranno inglobate nel sistema stesso migliorando la sua capacità di espandersi, di riconoscere e di comprendere le nuove informazioni in ingresso. La coscienza collettiva della comunità si verrà a strutturare in un ambiente fertile ai modelli etici, dove le conoscenze, le competenze e le soluzioni più utili alla collettività nel suo insieme saranno sempre di più facile accesso rivelandosi le più conosciute, diffuse e condivise in una rincorsa verso il miglioramento generale.

3. Per innescare questo virus benefico le comunità devono sviluppare delle procedure in grado di:

a) FIDUCIA E CREDIBILITA’: Fare acquisire fiducia, credibilità e interesse da parte di individui di ogni classe sociale, politica, ideologica e religiosa, compresa l’enorme fascia degli scoraggiati, degli indecisi e dei rassegnati.

b) PARTECIPAZIONE COSTRUTTIVA: Stimolare una partecipazione sempre più diretta e consapevole verso le soluzioni d’insieme ai problemi comuni. Liberare l’energia presente in ogni individuo e orientarla “a favore” della costruzione organizzata e sistematica di modelli migliori rispetto a quelli che si criticano.

c) COOPERARE NELLA DIVERSITA’: Dimostrare l’efficienza e la fattibilità di metodi di lavoro che permettono di cooperare nella diversità, utili e condivisibili da ogni persona di ogni ideologia o dottrina.

4. ESEMPI: Le linee guida di ECV, in controtendenza con le regole di base della maggior parte dei canali di diffusione e delle organizzazioni fortemente ideologizzate, hanno permesso, durante l’enorme espansione in questo primo anno di vita, lo svolgimento di attività a beneficio della collettività in cooperazione fra persone molto diverse fra loro. Per fare degli esempi, possiamo trovare persone di diversi partiti politici che agiscono organizzate per sensibilizzare i cittadini verso un miglioramento della democrazia, oppure persone carnivore e persone vegetariane che cooperano serenamente ad una causa a favore degli animali. Portando avanti il principio senza dividere le persone in buone e cattive il movimento riesce ad acquisire collaborazioni e risorse dalle fonti più diverse e quindi è facilmente portato ad una naturale espansione a favore di tutti i beneficiari del messaggio etico.

5. UNIRE LE RISORSE SENZA UNIFORMARE GLI INDIVIDUI: Uno dei punti cardine che regola le iniziative del movimento è quello di promuovere l’apprendimento e la cooperazione garantendo un ambiente che tuteli le diversità. ECV si propone di sommare le energie di tutte le diverse persone che sentono una stessa necessità e organizzarle in maniera costruttiva verso la soluzione del problema condiviso. Ciò che si devono condividere sono le risorse, garantendo, allo stesso tempo, anche le varie differenze ideologiche e in questa maniera portare avanti un lavoro collettivo “a soluzioni”, e non “a bandiere”. Per realizzare tutto ciò bisogna sviluppare dei metodi di lavoro che valorizzano l’appagamento personale così da sfruttare positivamente l’energia sempre viva dell’individuo.

Art.3 MANIFESTO

1. MANIFESTO: In un mondo in cui il controllo dell’informazione è una fonte di potere incommensurabile, dove i mass media si accaparrano sempre di più la funzione di “educatori della società”, impegnarsi nel facilitare a tutti l’acquisizione di una maggiore consapevolezza individuale e sociale, diviene non già solo un compito importante da svolgere, ma una vera e propria necessità da soddisfare. Il Movimento ECV si propone di agire nella direzione di compensare la mancanza di eticità propagata dai mass media, che promuovono modelli di vita in cui si tende a massimizzare la visibilità ed il guadagno economico, trascurando invece una visione d’insieme completa e sensibile della vita. Invece di reagire alle provocazioni dei media, ECV agisce in maniera costante ed organizzata alla radice dei problemi e permette di proporre, dal basso, degli schemi educativi migliori di quelli definiti dalla televisione. Vuole dimostrare, soprattutto nella pratica, che i modelli di comportamento vincenti, che danno soddisfazione personale e sicurezza non sono solo quelli aggressivi, impulsivi ed egocentrici che sempre più spesso ci sentiamo spinti ad imitare. ECV è un Movimento non violento che promuove il rispetto per la vita in tutte le sue forme e dell’ambiente che la circonda.

Non cambierai mai le cose combattendo la realtà esistente, per cambiare qualcosa, costruisci un modello che renda la realtà obsoleta.

2. AGIRE SU PIU’ PIANI - Il Movimento ECV si propone di agire su più piani: individuale, sociale, economico e politico. La causa dei problemi collettivi non è mai solo nei leader in cima alla piramide né solo nelle persone alla base che li votano. La società è lo specchio di ciò che siamo, è il prodotto di tutte le nostre interrelazioni quotidiane. Nessun cambiamento reale è possibile se non agiamo con una visione d’insieme su ogni piano: coordiniamoci, ognuno secondo le proprie possibilità, a migliorare noi stessi prima di tutto, poi di conseguenza i leader, il sistema mediatico, economico e politico.

a) ECV e l’Individuo: Il movimento vuole stimolare l’indagine profonda il più possibile libera da preconcetti. ECV si propone di incoraggiare un tipo di riflessione in cui ci si pongono domande a 360 gradi che sia aperta ad affrontare ogni aspetto di se stessi e degli altri.

b) ECV e i Media: Il movimento incoraggia la promozione e lo sviluppo di qualsiasi tipo di strumento di comunicazione su scala mondiale che favorisca un’interazione sempre più fitta, libera, diretta e senza filtri fra gli individui del pianeta. ECV si propone di sensibilizzare la popolazione verso la consapevolezza che le strutture mediatiche e della comunicazione siano un valore sociale, ad esigere quindi che abbiano anche una funzione educativa, favorendo un ambiente fertile alla presa di coscienza, che possa gettare le basi per una naturale evoluzione collettiva sempre più orientata alla creazione di scelte consapevoli.

c) ECV e il Mercato: ECV supporta e incoraggia tutte le iniziative economiche a vantaggio privato che producano però anche degli effetti benefici a livello collettivo. Il movimento stimola e promuove tutte le attività etiche che si propongono di coinvolgere ed influenzare positivamente anche il mercato.

d) ECV e la Politica: ECV si propone di sensibilizzare i cittadini verso una partecipazione al miglioramento dei metodi della politica. ECV incoraggia la promozione e lo sviluppo di un’organizzazione politica sempre migliore, dove la priorità principale sia quella di portare avanti la soluzione anziché la bandiera o la persona. Si propongono modelli in cui la struttura politica non dovrà essere in funzione di una lotta fra poteri, ma frutto di una sempre più efficiente organizzazione dei singoli, che potranno essere informati, scegliere ed attuare le loro decisioni in maniera sempre più semplice, diretta, consapevole, trasparente ed in costante miglioramento.

Art.4 DENOMINAZIONE E DURATA

1. Viene fondata l’organizzazione denominata “Ecco Cosa Vedo”, in breve “ECV”. La durata è illimitata.

Art.5 SIMBOLO

1. Un occhio azzurro e vivace che guarda verso uno spazio celeste. All’interno del simbolo compare la scritta “Ecco Cosa Vedo” e può comparire lo slogan: “Idee Per Una Società Etica”, oppure: “Il Movimento che Incoraggia la Costruttività”.

Art.6 SCOPI E FINALITA’

1. Il Movimento viene fondato da Marco Canestrari e fa riferimento al suo Blog/Sito “Ecco Cosa Vedo”.

2. L’Organizzazione ECV non ha fini di lucro e persegue finalità di carattere sociale.

3. Le finalità generali del Movimento ECV sono quelle di sensibilizzare i cittadini riguardo alle tematiche filosofiche, psicologiche, politiche e sociali agendo nella promozione della formazione e dell’educazione con particolare attenzione allo sviluppo di una coscienza critica sui sistemi informativi, della comunicazione e della ricerca etica.

Dette finalità saranno espletate fondamentalmente attraverso il perseguimento del seguente obiettivo:

4. SCOPO: L’obiettivo principale dell’associazione, è quello di creare una struttura socialmente utile, sia in rete che sul territorio, che possa aggregare informazioni, competenze e strategie e divulgarle su ampia scala promuovendo i contenuti più costruttivi ed etici, volti a favorire delle scelte sempre più consapevoli verso le soluzioni ai problemi della società moderna.

5. ECV agisce nella tutela dei diritti umani e del valore della vita in tutte le sue forme.

6. La collaborazione degli associati costituisce il movimento con lo scopo di promuovere iniziative culturali, politiche, sociali, educative e imprenditoriali tra tutti coloro che si riconoscono nei principi di ECV, al fine di diffondere tali ideali.

7. L’attività degli associati è svolta prevalentemente a titolo gratuito. Le cariche associative sono prevalentemente gratuite. L’associazione potrà assumere lavoratori dipendenti o avvalersi di prestazioni di lavoro autonomo, anche ricorrendo ai propri associati. E’ ammesso il rimborso delle spese effettivamente sostenute e documentate per lo svolgimento delle attività nei limiti fissati dal consiglio direttivo.

8. L’associazione garantisce l’elettività di almeno 2/3 delle cariche sociali ed è costituita nel rispetto dei principi della Costituzione Italiana fondandosi sul pieno rispetto della dimensione umana, culturale e spirituale della persona.

9. L’associazione adotterà le procedure previste dalla normativa per l’ottenimento della personalità giuridica ed il riconoscimento d’ente morale.

Art.7 ATTIVITA’

1. Il Movimento è regolato dai principi di cui all’Art.1 e si propone di svolgere la sua attività di divulgazione sia in Rete che sul territorio dando spazio a singoli e gruppi di qualsiasi ideologia, dottrina o partito politico. Più precisamente:

a) IN RETE - Sviluppando e gestendo dei punti di riferimento per attrarre, creare ed organizzare le soluzioni che apportano più beneficio a livello collettivo e non solamente adattandosi ai contenuti che generano più visibilità o più risposta da parte del pubblico. Ad esempio: Blog; Siti; WebTv e WebRadio; Social Network; Comunità Virtuali (Es: Pagine su Facebook, Mailing list, Forum, ecc..).

b) SUL TERRITORIO

- Creando dei gruppi che svolgano attività continuate i cui membri partecipino con una frequenza non inferiore ad una volta a settimana

- Proponendo eventi, manifestazioni, conferenze, corsi, lezioni, proiezioni, dibattiti, rassegne

- Divulgando depliant informativi, volantini, giornalini e libri

- Articolando una struttura educativa stabile

2. AVERE UN NUCLEO PICCOLO: Si ribadisce che il compito ed il valore fondamentale di ECV è quello di filtrare le strategie più costruttive, etiche, innovative, vincenti e benefiche a livello collettivo e di promuovere modelli migliori di quelli in cui ci si adatta alle dinamiche tipiche della maggiore visibilità e della maggiore risposta del pubblico. Risulta evidente che il cervello del movimento (il nucleo che gestisce la funzione di selezione, filtro e smistamento, per intenderci), non può essere composto da un numero troppo ampio di membri né può essere in balia dei consensi popolari facilmente influenzati dalle universalizzazioni, dal populismo e dall’istinto impulsivo e superficiale di massa.

3. SVILUPPARE SISTEMI DOVE NON CI SONO VINTI: ECV si propone di promuovere e sviluppare dei metodi di lavoro basati sulla filosofia “win to win” (miglioramenti utili a tutti dove non ci sono vinti) come ad esempio creando dei network e “facendo rete”. La forza rivoluzionaria del “Fare Rete” rispetto alle altre forme di aggregazione (come ad esempio quella classica che vediamo in politica dove vari partiti si uniscono formando una coalizione unica contro altre coalizioni) sta nel fatto che ogni gruppo che partecipa ad un network mantiene la sua completa autonomia ed accresce il suo valore anche come singola persona o organizzazione.

4. INCORAGGIARE L’INDIVIDUALITA’: Il futuro sta nel liberare l’energia di ogni individuo e di ogni gruppo, e utilizzarla costruttivamente contribuendo al miglioramento sia individuale, sia della società vista nel suo insieme. Il Movimento incoraggia le attività a vantaggio personale che producano, però, anche effetti benefici a livello collettivo.

5. Al fine di raggiungere gli scopi sociali il movimento ECV potrà compiere tutte le attività, interne ed esterne, culturali, economiche, politiche e quant’altro, nell’ambito delle norme vigenti, che le Risorse disponibili consentiranno, purché non in contrasto con i Principi, lo Statuto o con il Regolamento di ECV. In particolare, ma non solo, in Italia e all’estero, potrà:

a) propagandare con le risorse disponibili i principi, le idee, le soluzioni e le strategie di ECV;

b) impiantare, acquistare, vendere e gestire, in toto o in parte, e/o sostenere, anche economicamente, iniziative ed imprese editoriali e/o di distribuzione dell’informazione con particolare attenzione al Web;

c) informare direttamente i cittadini italiani e non italiani, residenti e non residenti, delle questioni relative a:

- Come si controllano le masse nei paesi democratici;

- Come favorire idee innovative per una società etica e promuovere dei metodi di lavoro condivisibili da ogni ideologia cooperando nella diversità;

- Come migliorare i sistemi democratici stimolando una partecipazione sempre più diretta e consapevole da parte dei cittadini;

- Evoluzione della Rete, dell’Intelligenza collettiva e della E-Democracy;

- Funzionamento dei sistemi economici e monetari;

- Indagini e Riflessioni sulla Coscienza sia individuale che collettiva e sui meccanismi profondi della psiche umana al fine di acquisire una sempre maggiore consapevolezza e responsabilità sia individuale che sociale;

- Tecniche e Modelli di Comunicazione interpersonale, di gruppo e di massa;

- Sensibilizzazione verso la tutela dell’ambiente e diffusione dell’interesse per i temi animalisti;

d) affermare il diritto alla cultura, all’educazione ed alla formazione permanente con particolare attenzione alle fasce più giovani d’età, alla libertà d’informazione ed al diritto ad un accesso il più possibile facilitato e diretto ad ogni informazione;

e) valorizzare la pace, la cultura multietnica e multi religiosa e la solidarietà fra i popoli;

f) organizzare e/o sostenere, anche economicamente, manifestazioni e iniziative pubbliche, culturali e politiche;

g) organizzare e/o sostenere, anche economicamente, rassegne, manifestazioni o singole iniziative di mostre e spettacoli artistici.

6. L’associazione si avvale di ogni strumento utile al raggiungimento degli scopi sociali ed in particolare della collaborazione con gli Enti locali, anche attraverso la stipula di apposite convenzioni, della partecipazione ad altre associazioni, società o Enti aventi scopi analoghi o connessi ai propri. Potrà compiere attività economiche, come richiedere contributi, privati e pubblici; acquistare, vendere, affittare o cedere in affitto beni mobili ed immobili; acquistare e vendere servizi di impresa o professionali; organizzare o sostenere gruppi di acquisto; gestire conti bancari; chiedere e concedere prestiti; impiantare, acquistare, vendere e gestire, in toto o in parte, imprese commerciali, industriali, di servizi, finanziarie e quant’altro necessario alla buona gestione economica dell’associazione.

7. L’associazione potrà, esclusivamente per scopo di autofinanziamento e senza fine di lucro, esercitare le attività marginali previste dalla legislazione vigente.

Art.8 RISORSE

1. Sono Risorse di ECV:

a) le Risorse Normative, costituite dallo Statuto e dai Regolamenti, così come vengono definiti da ECV;

b) le Risorse Umane, ricavate dalla disponibilità volontaria, o retribuita, degli associati o di terzi, a compiere attività previste dallo Statuto e dai Regolamenti;

c) le Risorse Finanziarie, ricavate dalle Quote Sociali, dalle iniziative per autofinanziamento e dai contributi e donazioni degli Associati o di terzi;

d) le Risorse Materiali, costituite dagli spazi e strutture fisiche, dalle imprese, e dagli strumenti tecnici acquistati, affittati, concessi in uso o comunque legittimamente posseduti o a disposizione di ECV;

e) le Risorse Diverse, quelle che pur non rientrando nella precedente categorizzazione sono legittimamente possedute o a disposizione di ECV.

2. Anche nel corso della vita dell’associazione i singoli associati non possono chiedere la divisione delle risorse comuni. I proventi delle attività, gli utili e avanzi di gestione, nonché fondi, riserve o capitale non verranno distribuiti, neanche in modo indiretto, durante la vita dell’organizzazione salvo che la destinazione o la distribuzione non siano imposti per legge, e pertanto saranno portati a nuovo, capitalizzati e utilizzati per lo svolgimento delle attività istituzionali ed il raggiungimento dei fini perseguiti dall’associazione.

3. Le risorse economiche per il conseguimento degli scopi ai quali l’associazione è rivolta e per sopperire alle spese di funzionamento e di ampliamento dell’associazione saranno costituite:

a) dalle quote sociali annue stabilite dal Consiglio Direttivo;

b) da eventuali proventi derivanti da attività associative (manifestazioni e iniziative);

c) da ogni altro contributo, compresi donazioni, lasciti e rimborsi dovuti a convenzioni, che soci, non soci, enti pubblici o privati, diano per il raggiungimento dei fini dell’associazione;

d) contributi di organismi internazionali;

e) entrate derivanti da attività commerciali e produttive marginali, e proventi delle cessioni di beni e servizi agli associati e a terzi.

Art.9 MEMBRI

1. Possono far parte dell’associazione in numero illimitato tutti coloro che si riconoscono nei Principi e nello Statuto ed intendono collaborare per il raggiungimento degli obiettivi sociali. Possono chiedere di essere ammessi come soci sia le persone fisiche sia le persone giuridiche, sia le associazioni di fatto, mediante invio di domanda scritta sulla quale decide senza obbligo di motivazione il Consiglio Direttivo.

2. DOMANDA DI AMMISSIONE - Per essere ammesso a socio è necessario presentare domanda al Consiglio Direttivo con l’osservanza delle seguenti modalità ed indicazioni:

a) indicare nome e cognome, luogo e data di nascita, residenza, telefono, email.

b) dichiarare di attenersi al presente statuto ed alle deliberazioni degli organi sociali.

3. Ogni membro è tenuto allo svolgimento di attività inerenti allo scopo e le finalità associative nonché al rispetto delle norme statutarie e regolamentari e delle decisioni assunte, comprese eventuali integrazioni della cassa sociale attraverso versamento di quote straordinarie.

4. I membri in regola con i versamenti stabiliti, esercitano i diritti loro ascritti secondo quanto stabilito dal presente Statuto e disciplinato dai regolamenti. Le somme versate per l’iscrizione annuale e per le altre eventuali quote sociali non sono rimborsabili in ogni caso.

5. La qualità di socio si perde per:

a) Dimissioni: ogni socio può recedere dall’associazione in qualsiasi momento dandone comunicazione scritta (anche via mail o fax) al Consiglio Direttivo; tale recesso avrà decorrenza immediata.

b) Espulsione: il Consiglio Direttivo delibera l’espulsione, previa contestazione degli addebiti e sentito il socio interessato, se possibile e richiesto dallo stesso, per atti compiuti in contrasto a quanto previsto dal presente statuto, o dal regolamento, nonché dalle direttive e dalle deliberazioni che nell’ambito delle disposizioni medesime sono emanate dagli organi dell’associazione o quando in qualunque modo arrechino danni morali o materiali all’associazione o qualora siano intervenuti gravi motivi che rendano incompatibile la prosecuzione del rapporto associativo.

c) Mancato rinnovo.

d) Morte.

6. Gli associati che abbiano comunque cessato di appartenere all’associazione non possono richiedere i contributi versati e non hanno alcun diritto sul patrimonio dell’associazione stessa.

7. I soci, possono essere:

a) Soci Fondatori: sono soci Fondatori le persone fisiche o giuridiche che hanno firmato l’atto costitutivo. I Soci Fondatori sono garanti del significato complessivo del progetto ECV così come concepito dall’ideatore e Presidente Fondatore Marco Canestrari.

b) Soci Operativi (SO): sono soci operativi le persone fisiche che aderiscono all’associazione prestando un’attività continua e definita dall’organigramma secondo le modalità stabilite dal Consiglio Direttivo.

c) Soci Onorari: sono soci onorari le persone fisiche, personalità pubbliche e gli enti che abbiano arrecato con la propria opera, particolari benefici morali o materiali all’associazione.

d) Soci Sostenitori: sono soci sostenitori tutti i soci che conferiscono annualmente delle donazioni o contribuzioni straordinarie che abbiano un importo superiore a cinque volte la quota di socio ordinario.

e) Soci Ordinari: sono soci ordinari tutti i soci regolarmente iscritti ed in regola con i pagamenti annuali. I soci ordinari per mezzo della sola quota annuale o anche mediante conferimento in denaro o in natura contribuiscono agli scopi dell’associazione e ne condividono la diffusione dei principi di base.

8. La perdita dell’incarico o di una nomina di un Socio Operativo si perde per:

a) MANCATO FUNZIONAMENTO: Nel caso in cui un SO non porti a termine i compiti di cui ha responsabilità deve essere rimosso dall’incarico e sostituito da un altro socio scelto dal CD. La sostituzione va fatta nel più breve tempo possibile in maniera da non danneggiare troppo l’andamento di ECV.

b) MANCATA PRESENZA: Nel caso in cui un SO non garantisca una costante presenza alle attività a lui assegnate deve essere rimosso dall’incarico e sostituito da un altro socio scelto dal CD. La sostituzione va fatta nel più breve tempo possibile in maniera da non danneggiare troppo l’andamento di ECV.

c) DIMISSIONI DALL’INCARICO: Ogni SO può recedere dal suo incarico in qualsiasi momento dandone comunicazione al Presidente.

d) REVOCA DELL’INCARICO: Il CD delibera la revoca di un SO dal suo incarico, quando non ottemperi alle disposizioni del presente statuto, ai regolamenti interni o alle deliberazioni prese dagli organi sociali o compia atti in contrasto con gli scopi dell’associazione, o per atti che possono compromettere la stabilità o l’immagine dell’organizzazione, per aver utilizzato i propri poteri a fini diversi dagli scopi dell’associazione o qualora siano intervenuti dei motivi che rendano incompatibile la regolare prosecuzione delle mansioni a lui assegnate.

e) ALTRO: Tutti gli altri motivi che determinano anche la perdita di qualità di Socio.

Art.10 DIRITTI DEI MEMBRI

1. I soci hanno diritto di usufruire dei servizi dell’Associazione e di partecipare a tutte le manifestazioni e gli eventi pubblici indetti dall’Associazione stessa.

2. Diritto di Informazione: Ogni membro ha diritto all’opportunità di accedere alle informazioni sugli aggiornamenti relativi ad ogni attività o iniziativa prevista o in corso del movimento ECV. Ogni membro ha diritto inoltre, all’opportunità di accedere alle informazioni relative allo statuto, al regolamento, ai verbali, alle procedure di lavoro e a qualsiasi delibera o decisione presa dal Consiglio Direttivo o dal Presidente.

3. Diritto di Partecipazione: Ogni membro ha diritto, su richiesta, ad ottenere la nomina di Socio Operativo ed aiutare nelle attività del movimento assumendo un incarico continuato e strutturato dall’organigramma, secondo gli obiettivi e gli scopi sociali di quel momento.

4. Diritto di voto per l’elezione del Presidente, dei membri del Consiglio Direttivo, dei Probiviri e dei Supervisori.

5. Approvare o Ratificare le delibere come regolato dagli articoli relativi all’Assemblea Generale.

6. Ogni Socio Operativo del Gruppo Centrale di Roma, già esperto nelle attività del movimento e regolarmente inserito nell’Organigramma con un suo compito, ha diritto a proporre la propria candidatura come membro del Consiglio Direttivo. Il CD, previa verifica dei requisiti d’ammissione (soprattutto la verifica delle competenze specifiche richieste per i compiti da ricoprire), ne deciderà l’approvazione o il respingimento. (Es: per ricoprire il ruolo di Webmaster non può essere accettata la richiesta di candidatura di un esperto di Fund Raising).

7. Ogni Socio Operativo del Gruppo Centrale di Roma, già esperto nelle attività del movimento e regolarmente inserito nell’Organigramma con un suo compito, ha diritto a proporre la propria candidatura come membro dei Probiviri o come Supervisore.

8. Ogni membro esercita i propri diritti secondo le norme previste dallo Statuto e dal Regolamento Generale.

9. I diritti del singolo Membro possono essere limitati o sospesi, con Sanzione decisa dal Consiglio Direttivo, in relazione a lesioni agli altrui diritti, e/o alle Risorse di ECV e/o per attività in spregio alle deliberazioni e al presente statuto.

Art.11 ORGANI (OO)

Sono organi dell’associazione:

a) l’Assemblea Generale dei soci (AG);

b) il Gruppo Centrale di Roma (GC);

c) i Gruppi Locali (GL);

d) il Consiglio Direttivo (CD);

e) il Collegio dei Probiviri (CP);

f) i Supervisori (SV);

g) il Presidente (P);

h) il Vicepresidente (VP);

i) il Segretario (Segr);

l) il Tesoriere (T);

La prevalenza delle cariche elettive è gratuita, è ammesso il rimborso delle spese documentate.

Art.12 ASSEMBLEA GENERALE (AG)

1. L’Assemblea Generale regolarmente costituita rappresenta l’universalità degli associati.

2. Le ratifiche dell’AG (sia ordinaria che straordinaria) prese in conformità alla legge ed al presente statuto obbligano tutti gli associati sia dissenzienti che assenti.

3. Per un buon andamento dell’organizzazione è sempre gradita la partecipazione di ogni socio all’evento annuale dell’AG, soprattutto per quanto riguarda i Soci Operativi.

4. L’AG ordinaria deve essere convocata almeno una volta l’anno, entro il mese di aprile.

5. L’AG può essere ordinaria o straordinaria. L’AG straordinaria deve essere convocata ogni qualvolta ciò venga richiesto dal Presidente dell’associazione o dal Consiglio Direttivo o da almeno la metà dei soci.

6. Il Presidente convoca tutti gli Associati per l’AG. La convocazione è redatta ed inviata dal Segretario (firmata dal Segretario e dal Presidente) per mezzo di posta elettronica almeno quindici giorni prima della data della riunione. Nella convocazione dovranno essere specificati l’ordine del giorno, la data, il luogo e l’ora dell’adunanza.

7. L’AG ha il compito di:

a) votare, alla scadenza dei mandati, per le elezioni del Presidente e dei membri del Consiglio Direttivo;

b) votare per le elezioni dei Probiviri e dei Supervisori;

c) approvare le nomine degli eventuali soci onorari;

d) ratificare l’entità delle quote sociali annue stabilita dal Consiglio Direttivo;

e) approvare il bilancio consuntivo e quello preventivo redatto dal Segretario;

f) approvare le linee generali del programma delle attività a lungo termine dell’associazione predisposte dal Presidente;

g) ratificare le modifiche dello statuto dell’associazione, l’eventuale scioglimento dell’associazione stessa e la destinazione del patrimonio residuo;

h) ratificare, in maniera palese, semplice e rapida, i continui aggiornamenti sui vari aspetti dello svolgimento delle attività quotidiane e triviali, in particolare gli aggiornamenti e modifiche al Regolamento e alle Procedure di Lavoro. Tali ratifiche, a differenza delle altre, avvengono nelle riunioni del GC di Roma indette regolarmente ogni settimana.

8. Hanno diritto di intervenire all’assemblea tutti i soci in regola con i versamenti. Per i compiti dell’AG di cui al presente Articolo Par.7 i soci possono farsi rappresentare da altro socio mediante delega scritta, o via fax o via email, inviata all’indirizzo di posta ufficiale del movimento. Non è ammessa più di una delega alla stessa persona.

9. Spetta al Presidente e al Segretario dell’assemblea constatare la regolarità delle deleghe.

10. Ogni socio ha diritto ad un voto. Le deliberazioni dell’assemblea per i compiti dell’AG di cui al presente Articolo Par.7 sono prese a maggioranza di voti. Gli aventi diritto al voto possono esprimere voto favorevole, contrario o astenuto. L’Assemblea delibera favorevolmente quando il numero dei voti favorevoli è maggiore dei voti contrari. In caso di parità prevale il voto di chi presiede. L’assemblea regolarmente costituita delibera qualunque sia la presenza dei soci intervenuti.

11. L’espressione del voto è sempre in forma palese.

12. L’assemblea è presieduta dal Presidente dell’associazione o in sua assenza dal vicepresidente o, in assenza di quest’ultimo, dal membro del Consiglio Direttivo con più esperienza nel movimento.

13. Le funzioni di Segretario sono svolte dal segretario dell’associazione o in caso di suo impedimento da un Socio Operativo nominato dal CD.

14. I verbali dell’assemblea saranno redatti dal Segretario, e firmati dal Presidente e dal Segretario stesso.

15. Ogni socio ha diritto di consultare il verbale dei lavori redatto dal Segretario e sottoscritto dal presidente.

Art.13 GRUPPO CENTRALE DI ROMA (GC)

1. Il GC è il nucleo operativo e decisionale del movimento ECV e racchiude in sé tutti gli organi con funzioni rappresentative, esecutive e di coordinamento generale.

2. Il GC si riunisce con frequenza non inferiore ad una volta a settimana con la presenza costante sia del Presidente che del Consiglio Direttivo.

3. Fanno parte del GC:

a) il Presidente

b) il Vicepresidente

c) il Segretario

d) Tutto il Consiglio Direttivo

e) il Tesoriere

f) il Collegio dei Probiviri (quando nominato)

g) i Supervisori (quando nominati)

h) Tutti i Soci Operativi (SO) che partecipano assiduamente alle riunioni del GC di Roma

4. Il GC è il fulcro del movimento ECV e si occupa materialmente delle sue attività quotidiane.

5. Le riunioni del GC sono aperte a tutte le persone (soci provenienti da fuori Roma e anche non soci, facendo salvi i diritti dei membri di cui all’Art.11) che intendono contribuire e collaborare per il raggiungimento dello scopo sociale, riconoscendosi nei principi ECV e nello Statuto.

Art.14 GRUPPI LOCALI (GL)

1. Il movimento ECV incoraggia, supporta e promuove lo sviluppo dei GL.

2. Essi rappresentano gruppi aperti dove tutti i cittadini abitanti fuori il territorio di Roma che si riconoscono nei Principi ECV, nello Statuto e nelle finalità di ECV possono offrire il loro contributo per il raggiungimento degli scopi sociali e per la diffusione degli ideali di ECV stimolando la partecipazione dei cittadini alle attività del movimento.

3. I GL sono autorizzati ed incoraggiati a realizzare in maniera autonoma ogni attività volta a raggiungere gli obiettivi di ECV, nei modi che ritengono più opportuni, secondo la propria individualità e creatività, sempre rispettando i principi di base di ECV e facendo riferimento alla struttura organizzativa generale regolata dalle norme Statutarie e Regolamentari di ECV. I GL sono indipendenti e si autoregolano con il supporto organizzativo e la supervisione del GC.

4. Non ci sono limiti territoriali per la nascita dei GL. Nel territorio di Roma ogni associato fa riferimento al Gruppo Centrale di Roma (GC). I GL sono costituiti su base territoriale ma possono essere costituiti anche Gruppi aziendali o universitari o altro, con le stesse modalità e gli stessi diritti e doveri previsti per quelli territoriali.

5. Ogni GL deve sostenere gli altri GL e stimolare la creazione di nuovi.

6. Ogni GL viene costituito da un minimo di 5 soci di ECV. Ogni associato può essere membro di un solo Gruppo Locale.

7. Il Riconoscimento della costituzione di un GL compete al Consiglio Direttivo su richiesta del numero dei membri previsti, il quale a seguito di una verifica del Regolamento Locale, provvede ad approvarne il nome, che dovrà contenere al suo interno la dicitura: “Ecco Cosa Vedo” (il marchio “Ecco Cosa Vedo” verrà registrato come proprietà del fondatore Marco Canestrari). Alcuni esempi: “Amici di Ecco Cosa Vedo per la Cultura”, oppure “Ecco Cosa Vedo Sezione Notizie” oppure “Comitato Attivo Ecco Cosa Vedo di Milano” oppure “Ecco Cosa Vedo WebTv”. In assenza di un Regolamento Locale il GL farà riferimento alle linee guida generali della gestione del GC di Roma e comunque a tutti i documenti ufficiali ECV.

8. Il Regolamento Locale dovrà seguire i principi di ECV e rifarsi agli scopi e alle modalità di lavoro del movimento secondo lo Statuto di ECV ed il Regolamento Generale.

9. La decisione del CD di Riconoscere un determinato GL è inappellabile come lo è la revoca dell’affiliazione deliberata dal CD. La revoca dell’affiliazione può avvenire qualora il GL non ottemperi alle disposizioni del presente statuto, ai regolamenti interni o alle deliberazioni prese dagli organi sociali o compia atti in contrasto con i principi, gli scopi o gli obiettivi dell’associazione, per atti che possano compromettere la stabilità o l’immagine dell’organizzazione o per aver utilizzato i propri poteri a fini diversi dagli scopi dell’associazione.

10. Il CD nominerà un responsabile di ogni GL tra i membri più attivi del gruppo. Tale nomina (ed incarico) potrà essere revocata insindacabilmente dal CD come qualsiasi altra nomina di Socio Operativo.

11. I Compiti dei Responsabili dei GL insieme alle linee guida per i Gruppi Locali sono descritti nel Regolamento Generale. In particolare è Compito dei Responsabili dei GL:

a) Organizzare e gestire tutte le attività del GL necessarie per la sua sopravvivenza, stabilità ed espansione;

b) Mantenere un costante flusso di informazioni fra il GL e il GC tramite il Coordinatore Sottogruppi. La mancanza di un contatto diretto, trasparente e costante fra il Gruppo Locale e il Gruppo Centrale è motivo di perdita della carica di Responsabile.

Art.15 CONSIGLIO DIRETTIVO

1. Il Consiglio Direttivo (CD) è composto da un numero di membri non superiore a sei (cinque più il Presidente), tutti eletti direttamente dall’Assemblea.

2. Il numero dei componenti del CD da eleggere è deciso dal CD in carica e dipende dal numero, dalle caratteristiche e dalle competenze dei membri dell’associazione che partecipano stabilmente agli incontri settimanali nel Gruppo Centrale di Roma. Il numero dei componenti del nuovo CD va deciso in maniera di garantire le competenze specifiche richieste per la copertura delle attività di cui all’Art.17, continuate ed occasionali, che ci sono da svolgere così come stabilite dallo Statuto e dal Regolamento.

3. Se vengono a mancare uno o più consiglieri, il Consiglio Direttivo provvede a sostituirli nominando al loro posto il socio che più di tutti garantisce competenza e continuità al ruolo che è rimasto vacante. In ogni caso i nuovi consiglieri scadono insieme a quelli che sono in carica all’atto della loro nomina.

4. I membri del Consiglio Direttivo durano in carica tre anni e sono rieleggibili. La ricandidatura di ogni membro del CD per il mandato successivo è automatica, salvo espressa volontà del membro.

5. Il Consiglio Direttivo nomina tra i suoi membri il Vicepresidente, il Segretario e il Tesoriere.

6. Il Presidente, il Vicepresidente e il Segretario sono cariche incompatibili fra loro. Un membro del CD non può ricoprire più di una di queste cariche.

7. Il Consiglio Direttivo ha il compito di attuare le direttive generali, nell’interesse dell’Associazione ed in conformità dei Regolamenti. Ai membri del CD spetta il potere di decidere, eseguire e controllare tutte le attività da realizzare e la gestione delle Risorse da utilizzare, nel settore di competenza relativo al compito per cui ogni membro del CD è stato eletto.

8. Inoltre, è compito dell’intero CD di:

a) approvare o respingere le candidature per la Presidenza;

b) approvare o respingere le candidature per il Consiglio Direttivo;

c) approvare o respingere le candidature per il collegio dei Probiviri e per i Supervisori;

d) conferire o revocare la nomina di Socio Operativo;

e) conferire o revocare l’affiliazione dei Gruppi Locali all’associazione ECV;

f) sostituire tempestivamente le cariche direttive venute a mancare;

g) somministrare o revocare Sanzioni e Misure Disciplinari;

h) stabilire le quote annuali dovute dai soci;

i) predisporre il bilancio dell’associazione insieme al Tesoriere, sottoponendolo poi all’approvazione dell’assemblea;

l) redigere la relazione consuntiva annuale sull’attività dell’associazione;

m) deliberare, insieme ai Soci Fondatori, in merito all’eventuale scioglimento dell’associazione stessa ed alla destinazione del patrimonio residuo.

9. I membri del CD, possono delegare parte o anche tutti i propri incarichi ad eccezione di quelli di cui al paragrafo 8. La Responsabilità della corretta esecuzione dei compiti delegati rimane sempre al membro del CD.

10. Non è necessario indire un’assemblea per radunare il CD in quanto come previsto dal presente statuto, requisito fondamentale per fare parte del CD è quello di partecipare costantemente alle riunioni settimanali del Gruppo Centrale di Roma.

11. La riunione è presieduta dal Presidente dell’associazione o, in caso di sua assenza dal Vicepresidente o in assenza di quest’ultimo da altro membro del Consiglio più anziano per iscrizione e partecipazione all’associazione.

12. Le deliberazioni spettanti all’insieme dei membri del CD di cui al presente articolo Par. 8 sono prese a maggioranza di voti. In caso di parità prevale il voto di chi presiede. L’espressione del voto è sempre in forma palese.

13. Delle deliberazioni stesse sarà redatto verbale sottoscritto dal Presidente e dal Segretario.

14. Requisiti per la candidatura a membro del Consiglio Direttivo:

a) Avere una competenza specifica nel settore del compito che ci si candida a ricoprire.

b) Avere dimostrato affidabilità e continuità nelle attività di ECV in maniera da offrire una buona sicurezza sul fatto di portare a termine materialmente tutti i carichi di lavoro e i compiti specifici che spettano al CD, e che se rimangono anche solo temporaneamente scoperti, interrompono, di fatto, le attività del Movimento.

c) Essere già Socio Operativo e collaborare alle attività ECV in maniera stabile e continuata come descritto dal Regolamento ed avere dimostrato spiccate capacità organizzative e gestionali.

d) Essersi distinto per qualità di equilibrio ed imparzialità, di aver maturato una certa esperienza nell’ambito dello svolgimento pratico delle attività di ECV, di aver dimostrato un forte interesse per le cause di ECV e per i suoi fini sociali, di conoscere dettagliatamente i Principi, lo Statuto e i Regolamenti, e soprattutto di aver compreso il significato profondo dei principi fondamentali di ECV come concepiti dal Fondatore.

e) Aver garantito una partecipazione attiva e continua alle riunioni settimanali del Gruppo Centrale di ECV.

15. La qualità di membro del Comitato Direttivo (e quindi di ogni carica all’interno del CD) si perde per:

a) MANCATO FUNZIONAMENTO: Nel caso in cui un membro del CD non porti a termine i compiti per cui è stato eletto, il Presidente può rimuoverlo dall’incarico e sostituirlo con un altro socio. La sostituzione va fatta nel più breve tempo possibile in maniera da non danneggiare troppo l’andamento di ECV.

b) MANCATA PRESENZA: Nel caso in cui un membro del CD non garantisca una costante presenza alle riunioni settimanali del Gruppo Centrale di Roma, il Presidente può rimuoverlo dall’incarico e sostituirlo con un altro socio. La sostituzione va fatta nel più breve tempo possibile in maniera da non danneggiare troppo l’andamento di ECV.

c) DIMISSIONI DALL’INCARICO: Ogni membro del CD può recedere dal suo incarico in qualsiasi momento dandone comunicazione al Presidente.

d) ESPULSIONE DAL DIRETTIVO: Il Presidente delibera l’espulsione di un membro dal Comitato Direttivo (sentito il membro interessato, se possibile e richiesto dallo stesso), per atti compiuti in contrasto con gli scopi dell’associazione, per atti che possono compromettere la stabilità o l’immagine dell’organizzazione, per aver utilizzato i propri poteri a fini diversi dagli scopi dell’associazione, per aver agito in contrasto a quanto previsto dal presente statuto, o dal regolamento, nonché dalle direttive e dalle deliberazioni o qualora siano intervenuti dei motivi che rendano incompatibile la prosecuzione delle mansioni direttive.

e) ALTRO: Tutti gli altri motivi che determinano anche la perdita di qualità di Socio.

Art.16 COMPITI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO

1. I compiti elencati nel presente articolo sono ripartiti fra tutti i membri del Comitato Direttivo secondo le modalità eventualmente precisate nel Regolamento dell’Associazione.

2. Ogni membro del CD ha la responsabilità esecutiva della corretta gestione dell’area di competenza per cui è stato eletto.

3. Elenco dei compiti che devono essere ricoperti dal CD:

a) gestione e organizzazione di tutte le risorse relative alla divulgazione in Rete, in particolare:

- RESPONSABILE PAGINA FACEBOOK: gestione ed organizzazione delle attività della Pagina Facebook “Ecco Cosa Vedo”

- RESPONSABILE PUBBLICAZIONE BLOG: pubblicazione regolare degli articoli sul Blog/Sito “Ecco Cosa Vedo”

- RESPONSABILE CANALE YOUTUBE: pubblicazione sul canale Youtube “Ecco Cosa Vedo”

- CAPO REDATTORE: garantire la gestione continua di tutte le pubblicazioni. In particolare il filtraggio e la correzione degli articoli proposti dagli scrittori e collaboratori interni ed esterni nonché la formazione degli aspiranti scrittori secondo le linee ed il taglio dei nostri canali di diffusione.

- RESPONSABILE CONFERENZE ONLINE: garantire l’organizzazione e soprattutto la continuità degli incontri settimanali online per soci e per i simpatizzanti, con particolare attenzione ai Soci Operativi che contribuiscono da fuori Roma. Lo scopo principale degli incontri online (chat di gruppo o conferenze virtuali) è quello di garantire un’organizzazione generale continua fra tutti i membri operativi e i vari gruppi di lavoro sparsi per l’Italia.

- RESPONSABILE GESTIONE EMAIL: garantire l’organizzazione e la gestione di tutte le email che si ricevono da e verso il movimento ECV, in particolare il responsabile si occupa di rispondere e filtrare le email del blog/sito ECV, le email sull’account facebook di ECV e le email sul canale youtube di ECV.

b) RESPONSABILE EVENTI: gestione e organizzazione costante di Eventi, Manifestazioni, Rassegne, Corsi, Conferenze e Lezioni a Roma e fuori.

c) RESPONSABILE SVILUPPO: Gestione e organizzazione continua delle attività volte alla valorizzazione dell’immagine dell’associazione e all’ampliamento delle risorse umane, materiali ed economiche con particolare attenzione per le attività settimanali di reclutamento per il Gruppo Centrale di Roma. Inoltre l’incaricato è responsabile di ideare e progettare le iniziative relative ai seguenti settori: public relations, pubblicità, immagine, sviluppo, collaborazioni, partnership, sponsor, raccolta fondi, donazioni e finanziamenti.

d) COORDINATORE SOTTOGRUPPI: organizzazione e gestione dei flussi informativi (da e verso) il Gruppo Centrale di Roma e i Sottogruppi ECV fuori Roma.

4. IL CD E’ RESPONSABILE DELL’OTTIMIZZAZIONE: Gestendo un numero di informazioni sempre maggiore (specialmente nelle attività in Rete), diventa di cruciale importanza anche la minima ottimizzazione delle strategie di lavoro. Tutti i membri del CD sono responsabili dell’ottimizzazione delle procedure e delle risorse del movimento. E’ compito di ogni membro del consiglio direttivo di trovare nuove soluzioni (e stimolare tutti i soci a trovarle in una rincorsa verso il miglioramento), sia all’interno del proprio ambito di competenza e sia fuori, che massimizzino gli obiettivi sociali e che ottimizzino le procedure di lavoro (maggiore risultato con minori risorse impiegate). In particolare spetta al CD migliorare i metodi di lavoro allo scopo di ottimizzare il raggiungimento dei seguenti risultati e di ottimizzare l’esecuzione delle seguenti attività che si svolgono in maniera continua e strutturata:

a) ampliare tutta la struttura di ECV e le sue risorse, in particolar modo fare entrare sempre più soci operativi sia nel gruppo di Roma che online.

b) accrescere la capacità divulgativa del movimento, arrivare a più persone possibili e fare in maniera che le informazioni che proponiamo arrivino in maniera sempre più comoda e semplice per l’utente.

c) attrarre una quantità di contenuti da divulgare sempre più ampia e selezionata. Attrarre soluzioni sempre più innovative, efficienti ed etiche.

d) accrescere il numero di interazioni e l’affiatamento fra i membri delle comunità (virtuali e reali) del movimento, fare aumentare la frequenza e l’intensità dei contatti, degli incontri, degli interscambi e dei coinvolgimenti fra i membri sia nei gruppi sul territorio che online.

e) trovare nuove strategie volte al raggiungimento degli obiettivi sociali che siano utili a persone di più fasce (sociali, economiche e politiche) possibili in maniera da fare supportare le nostre attività da energie diverse.

f) motivare ed incrementare la partecipazione dei soci, l’iniziativa, il coinvolgimento, l’energia e l’impegno.

g) accrescere la visione d’insieme da parte di tutti i soci su ogni attività svolta dal movimento in tempo reale, riducendo al minimo le risorse che servono per garantire la realizzazione di questa visione d’insieme. In particolare garantire l’accesso alle informazioni e la trasparenza in tempo reale su ogni attività all’interno del movimento, soprattutto da e verso soci operativi dello stesso gruppo di lavoro.

h) migliorare, facilitare e rendere più semplice, rapida ed efficiente la sostituibilità di ogni socio per ogni specifico incarico.

i) ottimizzare in generale tutte le altre attività del movimento, dalle più importanti fino alle meno importanti, come descritte dagli scopi, dallo Statuto e dal Regolamento.

Art.17 COLLEGIO DEI PROBIVIRI (CP)

1. Il CD, qualora lo ritenga opportuno, può fare eleggere dall’Assemblea Generale un collegio di Probiviri, in numero di tre, che scadono insieme al Consiglio Direttivo in carica all’atto della nomina, cui delegare la vigilanza sulle attività dell’associazione e la risoluzione delle controversie di particolare gravità che dovessero insorgere tra gli associati. Quando non è in carica il Collegio dei Probiviri, tutte le mansioni che riguardano Sanzioni e Misure Disciplinari sono a carico del Consiglio Direttivo e del Presidente.

2. Requisiti per la candidatura a membro del Collegio dei Probiviri:

a) I Probiviri devono essere scelti fra i membri che più si sono distinti per qualità di equilibrio ed imparzialità, di aver maturato una certa esperienza nell’ambito dello svolgimento pratico delle attività di ECV, di aver dimostrato un forte interesse per le cause di ECV e per i suoi fini sociali, di conoscere dettagliatamente i Principi, lo Statuto ed i Regolamenti, e soprattutto di aver compreso il significato profondo dei principi fondamentali di ECV come concepiti dal Fondatore.

b) Essere già Socio operativo e partecipare in maniera attiva, stabile e continua alle riunioni settimanali del Gruppo Centrale di Roma.

3. Se vengono a mancare uno o più membri del Collegio dei Probiviri, il Consiglio Direttivo provvede a sostituirli nominando al loro posto i soci che più di tutti garantiscono i requisiti necessari. In ogni caso i nuovi Probiviri scadono insieme ai membri del CD in carica all’atto della loro nomina.

4. Le deliberazioni del Collegio dei Probiviri sono inappellabili.

5. Le decisioni del Collegio sono prese a maggioranza con l’intervento di tutti e tre i membri. L’espressione del voto è sempre in forma palese.

6. Il procedimento si svolge nel rispetto delle regole del contraddittorio e del diritto di difesa e deve garantire la massima equità e soprattutto rapidità del suo svolgimento.

7. Misure disciplinari previste:

a) il richiamo scritto: inflitto per fatti di lieve entità;

b) la sospensione: inflitta per gravi mancanze. In caso di recidiva o in caso di attività contrastanti con le direttive degli organi di ECV, qualora ciò non comporti l’espulsione;

c) l’espulsione: può avvenire qualora l’associato non ottemperi alle disposizioni del presente statuto, ai regolamenti interni o alle deliberazioni prese dagli organi sociali o compia atti in contrasto con i principi, gli scopi o gli obiettivi dell’associazione, o per atti che possano compromettere la stabilità o l’immagine dell’organizzazione, per aver utilizzato i propri poteri a fini diversi dagli scopi dell’associazione o qualora siano intervenuti gravi motivi che rendano incompatibile la prosecuzione del rapporto associativo.

d) la revoca dell’affiliazione: equivale all’espulsione la revoca dell’affiliazione di un Gruppo Locale o di altra associazione riconosciuta da ECV. Il Collegio curerà particolarmente la pubblicizzazione di tali revoche.

Art.18 SUPERVISORI

1. Non appena il numero dei membri che partecipano in maniera costante alle riunioni del Gruppo Centrale sia sufficiente, verranno eletti dall’Assemblea Generale tre Supervisori (e, non appena il numero lo permetta, due vice) che scadono insieme al Consiglio Direttivo in carica all’atto della nomina.

2. Requisiti per la candidatura a Supervisore:

a) I Supervisori devono essere scelti fra i membri che più si sono distinti per qualità di equilibrio ed imparzialità, di aver maturato una certa esperienza nell’ambito dello svolgimento pratico delle attività di ECV, di aver dimostrato un forte interesse per le cause di ECV e per i suoi fini sociali, di conoscere dettagliatamente i Principi, lo Statuto e i Regolamenti, e soprattutto di aver compreso il significato profondo dei principi fondamentali di ECV come concepiti dal Fondatore.

b) Essere già Socio operativo e partecipare in maniera attiva, stabile e continua alle riunioni settimanali del Gruppo Centrale di Roma.

3. Compiti dei Supervisori:

a) I Supervisori hanno il compito di indicare al CD, in presenza del Presidente, l’operato dei vari membri dell’associazione per verificarne la rispondenza soprattutto ai principi di base ECV, agli scopi sociali, alla normativa vigente, allo Statuto ed ai Regolamenti;

b) I Supervisori, insieme al CD, hanno anche il compito di cercare di ottimizzare sempre di più le procedure di lavoro e di trovare sempre nuove soluzioni e strategie che massimizzino gli obiettivi sociali come descritto dall’Art.17 Par.4. E’ compito dei Supervisori coinvolgere tutti i soci in una ricerca costante verso il miglioramento;

4. I Supervisori non hanno poteri disciplinari né decisionali e il loro scopo è esclusivamente quello di migliorare l’andamento dell’organizzazione secondo le linee sociali.

Art.19 PRESIDENTE

1. La prima nomina è ratificata nell’atto costitutivo e vede Marco Canestrari come Presidente Fondatore e ideatore di ogni aspetto del movimento ECV.

2. Il Presidente è eletto direttamente dall’assemblea e dura in carica tre anni. Il Presidente può essere riconfermato senza limiti di mandati.

3. Il Presidente ha la rappresentanza legale dell’associazione nei confronti dei terzi e presiede le adunanze del Consiglio Direttivo e dell’Assemblea dei soci.

4. Il Presidente Sovrintende all’andamento generale dell’Associazione e ne supervisiona gli Organi Operativi. Il Presidente è garante dello Statuto e dei Regolamenti e, in questa veste, presiede il Collegio dei Probiviri.

5. Il Presidente assume nell’interesse dell’associazione tutti i provvedimenti, ancorché ricadenti nella competenza del Consiglio Direttivo nel caso ricorrano motivi d’urgenza e si obbliga a riferirne allo stesso in occasione della prima adunanza utile. Il Presidente ha i poteri della normale gestione ordinaria dell’associazione e gli potranno essere delegati altresì eventuali poteri che il comitato direttivo ritenga di delegargli, anche di straordinaria amministrazione.

6. Il Presidente ha la facoltà di nominare, per ogni mandato triennale del Consiglio Direttivo, un membro da aggiungere al CD in carica. In ogni caso il nuovo consigliere scade insieme a quelli che sono in carica all’atto della loro nomina.

7. La mansione principale del Presidente è quella di predisporre le linee generali del programma delle attività a lungo, medio e breve termine dell’associazione. In Particolare compete al Presidente:

a) Lo Sviluppo delle Strategie che devono essere implementate nella gestione e nell’organizzazione dei Gruppi ECV sul territorio;

b) Lo Sviluppo delle Strategie che devono essere implementate nella gestione e organizzazione di: Manifestazioni, Eventi, Rassegne, Corsi, Lezioni, Conferenze e delle strutture educative stabili di ECV sul territorio;

c) Lo Sviluppo delle Strategie che devono essere implementate nella gestione e organizzazione delle attività di Rete;

d) La Direzione della Redazione per le pubblicazioni di ECV in tutte le forme;

e) Redigere e modificare il Regolamento, ratificato poi dall’assemblea negli incontri settimanali del Gruppo Centrale di Roma;

8. DELIBERE SPECIALI:

a) MODIFICA STATUTO: Spetta al Presidente Modificare ed Aggiornare lo Statuto. Al fine di tutelare il significato complessivo del progetto ECV così come concepito dall’ideatore e Presidente Fondatore Marco Canestrari, le modifiche allo Statuto, prima di essere approvate dall’Assemblea Generale, richiedono anche il nullaosta di almeno la metà dei Soci Fondatori presenti all’assemblea ed in regola con le quote annuali di iscrizione.

b) SCIOGLIMENTO DELL’ASSOCIAZIONE: Un comitato straordinario presieduto dal Presidente, formato dal CD in carica più i Soci Fondatori presenti all’assemblea ed in regola con le quote annuali di iscrizione delibererà in merito all’eventuale scioglimento dell’associazione stessa ed alla destinazione del patrimonio residuo. La delibera viene fatta a maggioranza assoluta di voti ed in caso di parità prevale il voto del Presidente.

9. Inoltre compete al Presidente:

a) Vigilare sulle risorse, strutture, sui servizi e sugli organi dell’associazione;

b) Somministrare o revocare Sanzioni e Misure Disciplinari;

c) Determinare i criteri organizzativi che garantiscano efficienza, efficacia, funzionalità e puntuale individuazione delle opportunità ed esigenze per l’associazione e gli associati;

d) Il Presidente può individuare, istituire e presiedere comitati operativi e gruppi di lavoro determinandone la durata, le modalità di funzionamento e gli obiettivi;

e) Decidere, in base alle normative vigenti, in merito alla destinazione delle risorse economiche dell’associazione e determinare i compensi delle attività da retribuire;

f) Determinare eventuali indennità o compensi da corrispondere ai membri del Consiglio Direttivo.

10. Per i casi d’indisponibilità ovvero d’assenza o di qualsiasi altro impedimento del presidente lo stesso e’ sostituito dal Vicepresidente.

11. Requisiti per la candidatura a Presidente:

a) Avere delle spiccate capacità in tutti i settori richiesti per i compiti del Presidente. Il Movimento ECV fonda il suo valore sulla capacità di avere a disposizione intuizioni profonde ed accurate sulle dinamiche dell’evoluzione della società e soprattutto della Rete. Il servizio fondamentale di ECV è quello di produrre strategie innovative, costruttive, etiche, vincenti e benefiche a livello collettivo. Il primo requisito che il candidato alla Presidenza deve quindi avere è quello di essersi distinto più di tutti nella capacità di fare in maniera autonoma delle previsioni strategiche e innovative a lungo, medio e breve termine in merito a tutte le aree di attività di ECV.

b) Avere dimostrato spiccate capacità motivazionali, organizzative e gestionali. Essersi distinto per qualità di equilibrio e imparzialità, di aver maturato una notevole esperienza nell’ambito dello svolgimento pratico delle attività di ECV, di aver dimostrato un forte interesse per le cause di ECV e per i suoi fini sociali, di conoscere dettagliatamente i Principi, lo Statuto e i Regolamenti, e soprattutto di aver compreso il significato profondo dei principi fondamentali di ECV e il significato complessivo del progetto come concepito dal Fondatore.

c) Avere dimostrato affidabilità e continuità sul lavoro in maniera da offrire una buona sicurezza sul fatto di portare a termine materialmente tutti i carichi di lavoro e i compiti delicatissimi che spettano al presidente e che precludono l’esistenza di tutto il movimento.

d) Essere un membro del Consiglio Direttivo con esperienza comprovata e partecipare con continuità alle riunioni settimanali del Gruppo Centrale di ECV.

12. La Presidenza può avvalersi della collaborazione di altri membri per il suo funzionamento.

Art.20 VICEPRESIDENTE

1. Il Consiglio Direttivo, eletto direttamente dall’Assemblea, nomina al suo interno il Vicepresidente che dura in carica tre anni. Il Vicepresidente può essere riconfermato senza limiti di mandati.

2. In casi d’indisponibilità ovvero d’assenza o di qualsiasi altro impedimento del Presidente, lo stesso e’ sostituito dal Vicepresidente.

3. Gli incarichi del Vicepresidente, di particolare impegno, rilevanza e spessore, sono decisi fra quelli da dividere fra i membri del CD.

Art.21 SEGRETARIO GENERALE

1. Il CD, eletto direttamente dall’Assemblea, nomina al suo interno il Segretario che dura in carica tre anni. Il Segretario può essere riconfermato senza limiti di mandati.

2. Compiti della Segreteria:

a) garantire l’applicazione delle norme dello Statuto e del Regolamento nella gestione ordinaria delle attività di ECV.

b) garantire le funzioni necessarie o previste per la conduzione delle riunioni settimanali del Gruppo Centrale. In particolare il Segretario Generale è Responsabile di progettare ed organizzare in maniera continua e sistematica le iniziative da svolgere negli incontri del GC quali ad esempio: Proiezioni, Eventi al chiuso e all’aperto, Invito di Ospiti, Discussioni e Riflessioni, Cene o Gite di gruppo, Rassegne, Interviste, Volantinaggio e Pubblicità, Gruppi di lavoro, Corsi di formazione Interni, Autofinanziamenti, Incontri con altre Organizzazioni, Feste, ricorrenze e inaugurazioni, ecc…

c) garantire l’organizzazione e soprattutto la continuità degli incontri settimanali del GC, in particolare:

- fissare luoghi e date e avere la conferma della disponibilità della sede.

- avvisare tutti i partecipanti con un sufficiente anticipo e richiedere una conferma della partecipazione da avere almeno due giorni prima della riunione. Nella convocazione dovranno essere specificati l’ordine del giorno, la data, il luogo e l’ora dell’adunanza. Per la corretta periodicità delle sedute, la riunione del Gruppo Centrale si conclude sempre con la convocazione della seduta successiva.

- avvisare il Presidente almeno il giorno prima della riunione per comunicare la conferma dei partecipanti e la fattibilità della riunione.

- prima di inviare le convocazioni per l’incontro successivo, aggiornare tutti i membri (soprattutto gli assenti) del Gruppo Centrale sulle attività e le decisioni relative alla riunione svolta.

d) garantire le funzioni necessarie o previste per la conduzione delle riunioni dell’Assemblea Generale (AG). In particolare la redazione e l’invio della convocazione all’AG a tutti gli iscritti (firmata dal Segretario e dal Presidente) per mezzo di posta elettronica almeno quindici giorni prima della data della riunione. Nella convocazione dovranno essere specificati l’ordine del giorno, la data, il luogo e l’ora dell’adunanza.

e) garantire le funzioni necessarie o previste per la conduzione delle elezioni.

f) Redigere i Verbali delle assemblee e delle riunioni settimanali del Gruppo Centrale, che verranno firmati dal Presidente e dal Segretario stesso.

g) Garantire il diritto che ogni socio ha di consultare il verbale dei lavori. Aggiornare tutti i membri sulle nuove delibere, nonché sulle modifiche allo Statuto e al Regolamento.

h) Redigere la relazione consuntiva e preventiva annuale sull’attività dell’associazione

i) Supervisionare, raccogliere, redigere e poi aggiornare le Procedure di Lavoro di ogni singolo settore in collaborazione con il membro del CD Responsabile del settore in questione. Le Procedure di Lavoro fanno parte integrante del Regolamento.

l) La Segreteria può richiedere la collaborazione di altri membri per il suo funzionamento. La Responsabilità della corretta esecuzione e dell’efficace funzionamento degli incarichi eventualmente delegati ricade sempre al Segretario nominato dal CD.

Art.22 TESORIERE

1. Il CD nomina al suo interno il Tesoriere, la cui carica scade insieme al Consiglio Direttivo in carica all’atto della nomina. Il Tesoriere può essere riconfermato senza limiti di mandati.

2. Al Tesoriere spetta il compito di tenere e aggiornare i libri contabili e di predisporre il bilancio dell’associazione; tutti gli altri libri vengono tenuti dal Segretario.

3. Il bilancio comprende l’esercizio sociale dal primo gennaio al trentuno dicembre di ogni anno.

Art.23 ELEZIONI

1. Le elezioni triennali per il rinnovo o la conferma delle cariche Direttive avvengono in una Assemblea Generale ordinaria o straordinaria.

2. L’esercizio del diritto di voto di ogni membro dell’associazione è di fondamentale importanza per la stabilità ed il corretto andamento dell’organizzazione stessa, esso è quindi sempre incoraggiato specialmente per quanto riguarda i Soci Operativi che possono esercitarlo anche telematicamente qualora fossero impediti a partecipare all’AG.

3. Il Presidente convoca tutti gli associati per l’AG. La convocazione per l’Assemblea in cui saranno tenute le elezioni è redatta ed inviata dal Segretario (firmata dal Segretario e dal Presidente) per mezzo di posta elettronica almeno un mese prima della data della riunione.

4. Le operazioni di votazione online si aprono contestualmente all’invio della convocazione dell’assemblea. Nell’email di convocazione sarà contenuta una lista con tutte le mansioni specifiche che devono essere ricoperte con accanto il nome dei relativi candidati. Va espressa una sola preferenza per ogni mansione da ricoprire.

5. Le votazioni telematiche si concludono entro e non oltre una settimana prima dalla data della AG, per dare tempo di effettuare tutti i conteggi che devono essere ultimati prima dell’inizio dell’AG. Tutte le email di voto che arrivano oltre la data definita dallo statuto non saranno conteggiate come valide ai fini delle elezioni.

6. Le richieste per le candidature dovranno pervenire al CD almeno una settimana prima della data di invio della convocazione dell’assemblea e dovranno contenere l’elenco delle mansioni che il socio si candida a ricoprire.

7. Il CD nella gestione delle richieste di candidatura deve fare in maniera che la rosa dei candidati approvati garantisca la corretta esecuzione degli incarichi per cui i membri verrebbero votati, considerando soprattutto la specificità di competenza e la garanzia di presenza richiesta da ogni mansione.

8. Le votazioni possono essere sia telematiche che per alzata di mano durante l’AG, in ogni caso l’espressione del voto è sempre in forma palese. Chi fosse impossibilitato a partecipare all’AG può votare telematicamente, mentre tutti gli altri soci voteranno di presenza.

9. Per quanto riguarda le votazioni per le elezioni non sono ammesse deleghe, in quanto vi è la possibilità di votare telematicamente.

10. Nei casi in cui un socio abbia già votato telematicamente e sia presente all’AG, prevale il voto fatto di presenza, che è anche il più recente.

11. L’assemblea in cui si tengono le votazioni è presieduta sempre dal Presidente dell’associazione o in sua assenza dal Vicepresidente o, in assenza di quest’ultimo, dal membro del Consiglio Direttivo con più anzianità nel movimento escluso il Segretario.

12. Il primo a votare è il Presidente, poi il Vicepresidente, poi il Segretario, poi i membri del direttivo in ordine di anzianità di iscrizione, poi i soci fondatori, poi tutti i soci in ordine alfabetico.

13. Tutte le funzioni necessarie o previste per la conduzione delle elezioni triennali del Presidente e del Consiglio Direttivo sono gestite dalla Segreteria.

Art.24 NORME FINALI

Il presente Statuto è composto da N° 24 articoli. Per quanto non espressamente riportato in questo Statuto si fa riferimento al Codice Civile e ad altre norme di legge, vigenti in materia di associazionismo.