martedì 28 dicembre 2010

Lo Spirito dei Nostri Tempi

DI ENRICO GALAVOTTI

spirito

Lo spirito di quest'epoca è "sospensivo", ambiguo, aperto alle soluzioni più diverse, più contrapposte. Si ha la netta sensazione che da un momento all'altro possa accadere qualcosa di decisivo, sia nel bene che nel male. Si attende che la frustrazione peggiori, ma anche che qualcuno sappia reagire con fermezza e decisione (di qui, ad es., il clamoroso successo delle Leghe). Il grave è che ci si limita ad "attendere"...: pochi s'impegnano concretamente.

Questa vita borghese e consumista ci ha allenato così tanto all'individualismo e al fatalismo che anche di fronte alle pur gravi contraddizioni del nostro Paese, l'esigenza di lottare in maniera collettiva stenta incredibilmente a nascere. La popolazione sembra essersi abituata a qualunque scandalo, a qualunque violenza, sopruso e frode. Quasi ci vantiamo della nostra capacità di sopportazione. Pochi si rendono conto che l'indifferenza può essere vinta solo se si agisce in prima persona, solo se viene superata la tentazione di rassegnarsi (quella con cui ci allettano i vari individualisti e fatalisti). Non dobbiamo fare dell'altrui indifferenza un pretesto per giustificare la nostra. Anche perché la rassegnazione dei più non tranquillizza affatto la criminalità organizzata (legale e illegale) che da tempo ci affligge. E' illusorio pensare che la criminalità possa accettare di agire entro quei limiti che l'indifferenza le concede o che è in grado di sopportare. Di fronte alla rassegnazione, la criminalità -essendo il frutto di acute contraddizioni sociali- diventa ancora più ostinata e caparbia, più crudele -se vogliamo-, proprio perché si sente più forte, più legittimata. Invece di affrontare il disagio dei rapporti sociali ed economici con consapevolezza politica, con capacità di organizzazione e di resistenza, ci si lamenta che i poteri dello Stato sono inefficienti, quando lo stesso Stato è parte in causa della "criminalità nazionale".

In questi ultimi 20 anni, gli scandali sono stati così grandi che se non ci fosse stata la rassegnazione dei cittadini, i nostri politici al governo o sarebbero stati rovesciati, oppure, nel tentativo di affossare ogni indagine, da tempo avrebbero portato l'Italia a una repubblica presidenziale. Oggi hanno intenzione di farlo perché gli scandali hanno raggiunto il colmo e perché sanno di non poter abusare all'infinito della nostra pazienza.

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