lunedì 26 luglio 2010

The Dreamer

DI JO

futuro

La mente umana funziona per scorciatoie e, sotto un qualsiasi tipo di impulso, va a ricercare i collegamenti nei frammenti di memoria in forma di ricordi visivi, uditivi, olfattivi, tattili e di gusto. Questo procedimento serve per far sì che si abbia sempre un quadro generico ma esaustivo di un determinato elemento. E' per questo motivo che leggendo la parola "città" molte persone assoceranno ricordi di caos, traffico, inquinamento, rumore, ecc. Senza voler adesso ribadire che che queste immagini evocano anche stress e sensazioni emotive tipiche di una società non più a misura d'uomo; vi scandalizzo dicendovi che tutto questo potrebbe diventare retaggio del passato?

Una nuova concezione di città è possibile, oltre che necessaria a mio avviso. Il punto di partenza fondamentale è anteporre il benessere collettivo, ossia di tutti, in primis del singolo, a quello individuale cioè solo del singolo a discapito della collettività, e quindi del singolo stesso. Il traffico urbano è determinato da una moltitudine di automobili occupate prevalentemente da una sola persona: un grandissimo spreco di spazio, tempo e risorse a cui ultimamente si è provato a trovare soluzioni, spesso innovative, ma mai definitive.

Adesso immaginate una città in cui non fosse possibile disporre di un veicolo privato. Avremmo comunque l'esigenza di muoverci e i mezzi pubblici non arrivano ovunque. Una nuova concezione di car sharing, auto in condivisione, si rende necessaria, ma dovrebbe soddisfare le esigenze di tutti e assorgere al rango di bene pubblico, con costi per l'utente molto ridotti. Sarebbe necessario ottimizzare tutti gli spostamenti ed evitare sprechi: pensate che la gran parte delle auto serve per muoversi da casa a lavoro e ritorno; le auto vengono quindi spostate da un luogo ad un altro creando traffico e ingombrando strade, visto che i parcheggi non riescono ad assorbire il numero dei veicoli. Per questo nuovo servizio tutto quello che servirebbe sono: una serie di grandi parcheggi sparsi nelle varie zone della città, un numero di veicoli pubblici di 5-6 volte inferiore a quello delle auto private, una connessione internet ed un sistema di comando satellitare GPS. L'utente da casa, tramite connessione internet, si rivolge ad un centralone ed invia la sua richiesta di percorso, sempre modificabile anche dall'auto o via telefono. Vengono specificati gli indirizzi di partenza, di arrivo e gli eventuali indirizzi intermedi di fermate brevi, gli orari degli spostamenti e il tempo di permanenza in un determinato luogo. Il cervellone calcolerà la disponibilità di auto e ne manderà una, tramite radio comando GPS, direttamente a casa vostra esattamente all'orario che avrete indicato. L'auto senza conducente vi porterà a lavoro, in palestra, al bar, a prendere i figli a scuola e ovunque desideriate. Per le soste brevi, come al bar, la "vostra" auto vi attenderà fuori, mentre per le soste lunghe, come durante il tempo di lavoro, tornerà nel parcheggio libero più vicino, o in quello che al momento dispone di un minor numero di vetture, per poter essere condivisa ed usata da altri utenti. Essendo le auto guidate dal GPS potrete dedicare il tempo dello spostamento alle vostre attività o semplicemente evitare di stressarvi nel traffico. Le auto si muoveranno a velocità controllate dal computer centrale che sono in grado di gestire incroci di traiettorie.

I mezzi sarebbero alimentati elettricamente e l'energia elettrica sarebbe ricavata dai pannelli fotovoltaici che coprono i garage delle stesse auto nei parcheggi delle città. Possono anche essere pensati diversi modelli di veicoli con dimensioni che variano in base al numero di persone che debbono essere trasportate: da un modello piccolo, per chi si sposta singolarmente, fino a giungere ad autobus che gestiscono i flussi di persone, ossia tutti quei lavoratori delle grandi aziende che verrebbero raccolti in un punto di incontro e poi tramite un percorso a tappe portati sul luogo di lavoro. Al loro rientro a casa il pullman li lascerebbe dove auto più piccole sono già pronte per portarli a casa. Il rischio stanchezza e il colpo di sonno non sarebbero più un problema. Il raggiungimento della maggiore età e le abilità al volante nemmeno. Non ci sarebbero incidenti per eccessi di velocità, per guida in stato di ebbrezza o per guida spericolata. Verrebbero dimenticate anche le disgrazie e le disattenzioni. La scomparsa degli incidenti cancellerebbe anche una serie di costi accessori per gli automobilisti, come ad esempio l'assicurazione. In caso di avaria il centralone, conoscendo esattamente la vostra posizione, vi invierebbe istantaneamente una nuova macchina. Dovrete dimenticare la spesa e i finanziamenti per l'acquisto di un veicolo do proprietà, stenterete a ricordare le condizioni di traffico e congestione nelle strade, potremmo finalmente fare qualcosa di grande ed utile in termini di lotta all'inquinamento, non esisterebbe il problema dei parcheggi, delle strisce blu e delle multe, non vedrete più gente afflitta da stress da traffico che sbraita in lingue incomprensibili mentre suona il clacson, non ci sarebbero più i ritardi. In cambio avremmo aria pulita, maggior tempo a disposizione, più spazio in città, un miglioramento delle condizioni di vita, niente rumore di motori e clacson, un generale allungamento della vita media ed una città eco compatibile e uomo compatibile.

Le tecnologie necessarie sono già tutte disponibili, basta applicarle nel giusto modo. L'unico reale ostacolo per questo mondo è il desiderio del possesso tipico dell'uomo, la smania della proprietà privata. Questo modello che ho proposto funziona senza intoppi ma non può coesistere con veicoli non gestiti dal GPS. Il centralone non sarebbe in grado di prevedere e calcolare le azioni umane.

You may say that I'm a dreamer, but I'm not the only one. I hope someday you'll join us and the world will be as one

 

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