domenica 11 luglio 2010

Criticare Humanum Est

DI VALERIO PASSERI

criticare


Confrontarsi a voce o via web su temi di attualità non sempre è facile, molto spesso ci troviamo di fronte a persone che alla fine di un lungo confronto, concludono il dialogo con la tipica frase: “Per me è così”. Altre volte, ci si trova dinnanzi ad individui che conoscono il problema ed hanno una loro soluzione che credono ineccepibile, altri ancora non ragionano nemmeno sulla questione ed attaccano chi l’ha sollevata e che magari ha proposto anche una piccola possibile soluzione, accusandolo per lo più di predicare bene e razzolare male.

Questi tre modi di porsi dinnanzi ad una discussione appaiono molto diversi, ma sono accumunati da un aspetto comune, la chiusura mentale. Il confronto è in assoluto fondamentale per la risoluzione di una problematica, quanto per la crescita mentale di un individuo che però deve saper ascoltare le opinioni contrastanti che gli vengono proposte. La democrazia è garantita, o dovrebbe esserlo, da questo aperto scambio di idee, anche se diametralmente opposte, dal quale deve emergere la soluzione più consona e giusta per il maggior numero di persone. La società certamente non favorisce questo tipo di pensiero, abbiamo continui esempi, specie in politica, di come questo libero scambio di riflessioni possa essere fermato tramite la ridicolizzazione dell’”avversario” che deve sentirsi inadeguato a dare un parere discordante rispetto alla maggioranza e l’attacco personale che sposta l’attenzione dal problema alla vita privata di chi lo ha sollevato. Quando però in un paese si arriva ad accettare una sola ideologia o un solo pensiero senza che ci siano pareri discordanti in grado di farsi sentire, allora non si è più in una democrazia. Chiunque, anche sentendosi completamente nel giusto dovrebbe essere in grado di mettersi in discussione e soprattutto essere aperto e disponibile a cambiare le proprie idee. Chi invece saccentemente critica gli altri per l’andamento del proprio paese, dovrebbe rendersi conto che da soli non si può cambiare il sistema e nemmeno estraniarsene, vivendo all’interno di esso se ne viene inevitabilmente influenzati; Ad esempio un individuo può decidere di non avere nulla a che fare con le banche, ma non può fare a meno di utilizzare il denaro che esse stampano. Per questo motivo è necessario non isolarsi dagli altri guardandoli da lontano e tenendo per se le proprie esperienze e le proprie verità, come un bambino con il proprio giocattolo, ma renderle parte del sapere comune, a disposizione di tutti.

Se un cambiamento è possibile esso deve giungere dal basso e perché ciò avvenga ognuno di noi deve essere consapevole e aprire la mente a 360 gradi per poi decidere cosa è più giusto per se, per cui è essenziale garantire ed incoraggiare l’esposizione di ogni tipo di pensiero anche e soprattutto se diverso dal nostro, essere costruttivi e non insultare o ridicolizzare chi per noi ha torto.

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