sabato 29 agosto 2009

Cooperare oggi è Possibile

uniamo le risorse invece che le ideologie

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Ogni giorno nascono migliaia di gruppi spinti dalla stessa necessità di riappropriarsi della gestione delle risorse comuni. Si sta diffondendo a macchia d’olio una moltitudine apparentemente disorganizzata e numericamente maggiore di qualsiasi aggregato libero attivo. Non sono persone potenti, non hanno tempo da sprecare e molti hanno problemi ad arrivare a fine mese dignitosamente. Sono loro chiamati ad essere i protagonisti del cambiamento del secolo, nessun altro lo farà per loro.

Non siamo abituati a cooperare senza unirci in un gruppo ampio, soprattutto perché pensiamo che per avere peso nelle questioni sociali dobbiamo necessariamente essere aiutati da qualche partito. Perché non riusciamo a cooperare insieme a livello nazionale senza dipendere dalla struttura politica ed economica? Semplicemente perché siamo abituati ad acconsentire che la struttura dei partiti sia delegata a gestire tutte le nostre risorse collettive, e le risorse che ci rimangono da amministrare individualmente sono ben poche, e sono sempre divise. Dobbiamo partire da quelle e iniziare a dare l’esempio su come si possono gestire in maniera enormemente più efficiente, rapida ed economica di quella attuata da chi abbiamo delegato a farlo per noi. I metodi più vantaggiosi si diffondono naturalmente e i consensi cambiano di conseguenza.

Ogni micro gruppo libero viene portato avanti per la maggior parte senza obbligo ne guadagno, l’energia che va incoraggiata viene quindi da una motivazione personale. Ognuno di questi ha la spinta a promuovere le sue idee ma, come è naturale che sia, ha meno interesse e fiducia ad acquisire le idee degli altri. Ha piacere se tutti “entrassero” nel suo gruppo e lo aiutassero ma non ha lo stesso interesse ad entrare nei gruppi degli altri. Perciò se uniformiamo i gruppi spontanei sotto un cappello comune, andiamo perdendo definitivamente l’unica energia libera che li fa esistere. Dobbiamo smetterla di farlo.

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Come possiamo allora utilizzare al meglio la nostra creatività, le nostre risorse e competenze senza unirci ad altri? Imparando a Mettere insieme le risorse invece che i gruppi. Vediamo come si fa a mettere insieme le nostre risorse invece di “irreggimentare” le idee uniformandole sotto degli statuti comuni: Si dividono le nostre risorse per “funzione” e si sviluppano su scala estesa rendendole accessibili a tutti. In questa maniera uniamo le nostre energie, lasciando liberi gli individui di pensare come vogliono.

Ma cosa sono queste “risorse” nella pratica e come si possono “unire”? Per capirci meglio, ecco un piccolo esempio pratico dove la risorsa che si condivide è lo strumento di “diffondere informazioni” messo a disposizione da Facebook, e vediamo in che maniera ognuno può moltiplicare la propria efficacia di promuovere la propria iniziativa senza dover cedere nelle proprie ideologie. Su Facebook ci sono migliaia di gruppi, spesso portati avanti con passione, alcuni a volte promuovono soluzioni geniali che vorrebbero essere conosciute da tutti ma mancano gli strumenti di diffusione su larga scala. Se questi gruppi si unissero in un contenitore unico di “diffusione” senza capi, ognuno poi potrebbe diffondere, a costo zero, la propria iniziativa alla somma degli utenti di tutti i gruppi aumentandone esponenzialmente la visibilità. Gli strumenti già ci sono, servono solamente dei piccoli accorgimenti nell’organizzazione dei gruppi.

Sotto pubblichiamo un link ad un gruppo reale che sta partendo su FaceBook e che ha raccolto oltre 500 iscritti solamente in una settimana di Agosto, e sempre nuovi gruppi sono interessati a partecipare. Diffondendo i principi, moltissime iniziative simili a questa sorgeranno presto, e saranno solo il trampolino di lancio per insegnare dei nuovi strumenti su larga scala.

 

 COOPERARE NELLA DIVERSITA’

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Questo movimento nasce con lo scopo di creare una rete di contatti fra tutti i gruppi non ideologici che propongono soluzioni costruttive ai problemi della società moderna. L'Iniziativa si propone di sensibilizzare gli utenti verso gli strumenti che permettono di cooperare nella diversità supportando e Promuovendo i gruppi etici che:

-Propongono Soluzioni concrete accanto ad ogni problema evidenziato.
-Realizzano le Soluzioni, indipendentemente dalle Ideologie.
-Tutelano gli strumenti per l'espressione di ogni più piccola Diversità.

 

COOPERARE NELLA DIVERSITA’ - Gruppi Attivi in Collaborazione

Un iniziativa di RETE VIVA che ne garantisce l'ETICA dei metodi di lavoro

 

Va da sè che questo è solo un esempio per spiegare il principio generale, lo strumento Facebook può essere sostituito con molti altri, e il ragionamento può essere fatto per molti altri tipi di risorse, l’importante all’inizio è insegnare a fare passare le idee. Più i gruppi liberi metteranno a disposizione le risorse individuali dividendole per “funzioni” e non per ideologie o gruppi, più avremo un apparato grande in grado di svolgere ogni funzione su larga scala, dall’ideazione alla realizzazione.

FuturePower

Iniziamo a considerare modi diversi di cooperare, perché oggi abbiamo a disposizione strumenti completamente nuovi.

 

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mercoledì 26 agosto 2009

Come Sfruttare le Differenze Ideologiche

...e limitare il peso delle scelte dal basso

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Un sistema effettivamente democratico tutela la serenità di esprimere qualsiasi tipo di ideologia senza limitare il peso sociale che hanno le singole soluzioni proposte dal basso. I regimi democratici che vogliono controllare le masse invece, incoraggiano e sfruttano la naturale divisione degli uomini in ideologie allo scopo di frammentare il peso politico delle singole soluzioni scelte dai cittadini. Nei sistemi democratici moderni, ad esempio, non abbiamo la possibilità di scegliere selettivamente soluzione per soluzione. Accettiamo tranquillamente di limitare le nostre facoltà di scelta esprimendo il voto per un “grande pentolone di soluzioni e concetti” espressi nello statuto di un partito.

In questa maniera non portiamo avanti, dall’ideazione alla realizzazione, ogni singola soluzione voluta dalla maggioranza perché la preferenza di ogni singolo cittadino, verso quella specifica soluzione, si troverà rappresentata in vari contenitori politici divisi per valori e ideologie spesso inconciliabili fra di loro e quindi senza possibilità di governare.

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Poi, una volta che si accetta di essere rappresentati da un partito diventa semplicissimo manipolare le volontà della maggioranza, sono sufficienti infatti, semplici accordi fra le poche persone che amministrano questi contenitori ideologici. Si possono anche rinnovare gli ingredienti del minestrone, il colore del pentolone e il suo nome, si cambia slogan e così si ridistribuiscono, di fatto, le nostre singole scelte nei vari pentoloni in modo che chi li amministra ne tragga più profitto.

Per capirci, se ad esempio tutti i cittadini rappresentati da due grandi contenitori ideologici e divisi da due valori opposti, fossero d’accordo su una comune soluzione, ad esempio sul fatto di non doversi fare controllare da un terzo contenitore che fa una politica di regime, questa soluzione si troverebbe sempre divisa in due contenitori per via delle enormi differenze ideologiche e quindi nessuna coalizione fra le due parti potrebbe mai avere una governabilità né un peso sufficiente per cambiare le cose. In questa maniera è molto più facile che i partiti più compatti, come possono essere quelli di un regime, si impongano e che le scelte dei cittadini non abbiano alcun peso.

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Nella gestione delle enormi risorse collettive, tutte le persone del mondo sono divise in “pentoloni” che raggruppano ognuno un vasto insieme di valori riguardanti ogni aspetto più importante delle questioni sociali. Non possiamo scegliere gli ingredienti del minestrone né il cuoco, ma dobbiamo “affidarci” al pentolone a cui siamo più affezionati e aspettare per qualche anno che qualcuno cucini la minestra. Mentre il mondo moderno si muove a velocità sempre più alte, cambiando le sue dinamiche e sollevando nuove problematiche nell’arco di mesi o giorni, noi deleghiamo ogni nostra scelta per anni e preghiamo che il piatto venga bene e possa risolvere nel futuro i nostri problemi. Non solo, attualmente il potere economico ha raggiunto una concentrazione tale da essere più influente di quello politico, quindi, i pentoloni a cui noi affidiamo le nostre risorse collettive sono amministrati, di fatto, con la spinta principale della massimizzazione del guadagno di alcuni privati e non con quella del benessere collettivo. Ecco perché le risorse collettive, anche se ci sono, sono accessibili per la maggior parte a pochi. Ogni soluzione politica e sociale, messa sotto una pressione così grande dall’apparato economico mondiale, rivela le sue minime imperfezioni, e ogni crepa viene dilaniata fino a cedere completamente al potere più grande. Non ha più senso, in questo contesto, attuare la strategia del “meno peggio”. Dobbiamo iniziare ad affrontare il problema alla sua radice, a mente aperta, mettendo in discussione, se necessario, anche i principi a cui siamo stati abituati da sempre. Altrimenti continueremo a apporre dei continui cambiamenti temporanei allungando i tempi per una soluzione definitiva. Insomma, la struttura politica convenzionale fa in maniera che la naturale diversità dei valori fra i cittadini sia un freno alla realizzazione delle soluzioni volute collettivamente, così la popolazione si abitua al fatto di doversi uniformare e coalizzare per avere voce nelle questioni sociali, peggiorando ancora di più la possibilità di partecipare dal basso.

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Per impedire che possa  venire sfruttata la differenza di ideologie basta semplicemente poter esprimere collettivamente le nostre preferenze verso ogni soluzione piuttosto che verso un gruppo di soluzioni orientando le nostre risorse verso l’attuazione delle soluzioni anziché verso i partiti, le ideologie o i “gruppi di soluzioni”. Scegliamo noi ogni singolo ingrediente alla volta, non limitiamoci a dare un consenso vago guardando solo il colore del pentolone e cedendo tutti i nostro averi al cuoco. Questo problema non è mai stato risolto definitivamente, per il semplice motivo che non abbiamo mai avuto a disposizione gli strumenti tecnici necessari per gestire direttamente ogni singola scelta su ampia scala. Oggi questi strumenti ci sono, e sono usati quotidianamente da milioni di singoli e organizzazioni. Abbiamo strumenti che permettono facilmente un’organizzazione dei singoli prima impossibile, possiamo persino diffondere idee e competenze, formare persone e mettere in comune strumenti e risorse… senza doverle “cedere” ad un contenitore di idee come è stato finora…

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All’inizio c’era il caos e le dittature del più forte sui più deboli, poi ci siamo radunati nelle piazze per decidere più democraticamente, nell’epoca moderna abbiamo avuto lo strumento del voto esprimendo la nostra preferenza verso i partiti… ed ora anche questo sistema sta rivelando i suoi limiti… L’evoluzione della partecipazione collettiva non si fermerà qui, i nuovi strumenti che abbiamo verranno presto utilizzati per risolvere i problemi che i vecchi metodi non sono più in grado di fronteggiare. I sistemi dove le differenze di valori devono frammentare per legge il peso di una soluzione che invece è condivisa, verranno naturalmente abbandonati perché non sono efficienti e non sono in gradi di rispondere alle esigenze della società moderna.

Abbandoniamo l’abitudine al “meno peggio” e teniamo in mente i semplici principi che favoriscono una soluzione definitiva, promuovendo ogni piccolo passo intermedio che ci avvicina alla nostra meta. Tutto questo non è il futuro, sta già accadendo e progredisce indipendentemente dal teatrino della politica.

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Se vogliamo veramente partecipare dobbiamo smettere di dare consensi ai contenitori ideologici ed attivarci da soli a utilizzare insieme le nostre risorse scegliendo direttamente le soluzioni.

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GRUPPO FACEBOOK “RETE VIVA”

 

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mercoledì 19 agosto 2009

Superenalotto e Detriti Spaziali

DI MARCO CANESTRARI
  superenalotto

Rientro nell’afa del deserto di Roma, dopo più di un anno di assenza, girando in motorino senza meta nei posti dove sono cresciuto. Faccio colazione in un Bar, e dopo aver consumato mi avvicino alla cassa… una fila immensa…

“Cosa succede?” - Decine di persone in fila e il bancone vuoto. Mi metto i coda. Il signore avanti a me è sulla quarantina, aspetto stanco e poco curato, porge tre bigliettini al cassiere chiedendo “dammene altri due da cinque e uno da dieci”. Non erano banconote quelle che stava dando al cassiere, erano dei biglietti vincenti di qualche gratta e vinci. A una persona come me, che ha frequentato con passione la facoltà di Matematica e che, con il calcolo delle probabilità ha una familiarità istintiva, il comportamento di quell’uomo appare strano… una frase mi ripeto in mente: Fa un gioco in perdita. Quel signore aveva vinto, aveva vinto per tre volte! Cosa rimane di quei fortunati 20 euro vinti? Nulla, né una pizza, né un caffè. Li ha ri giocati e persi. Allora, a che livelli di vincite punta prima di incassare? Se per ogni persona che vince un euro ce ne sono mille che lo perdono, allora questo signore quanto ha speso per vincere quei 20, e soprattutto, quanto dovrà spendere prima di poter godere della vincita che lui cerca? Sta perdendo molti soldi seguendo un comportamento compulsivo. La maggior parte delle persone che gioca, lo fa per degli impulsi irrazionali, non lo fa pianificando un investimento.

Ma cosa è un gioco in perdita? E’ un gioco dove più partecipi e più tendi a perdere. Nei giochi in perdita se tutti giocassero sempre, ognuno sarebbe destinato alla bancarotta, passando tutti i propri averi a chi tiene il “banco”. In questo tipo di giochi, se vogliamo massimizzare il nostro guadagno il numero di giocate da fare è zero, e nel caso che fossimo fortunati a vincere una qualsiasi somma, la strategia peggiore sarebbe quella di reinvestirla in una nuova giocata.

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Facciamo un esempio semplice. Dieci persone giocano a tombola, ognuno possiede 100 lenticchie. Ognuno prende una cartella pagando una lenticchia e viene premiata solo la tombola con le dieci lenticchie dell’incasso. Non sempre si fa tombola e i fortunati che la realizzano vincono il montepremi. Questo è un gioco onesto, non è un gioco in perdita. Cioè, a fine anno, dopo migliaia di tombolate, ognuno avrà pressoché le stesse 100 lenticchie di partenza. Nessuno è obbligato “per legge” a perdere tutto e nessuno è destinato vincere tutto. Che gioco è un gioco dove fin dall’inizio si sa come va a finire?

Cambiamo poco le regole. Stessa situazione di prima però chi fa tombola vince solo 3 lenticchie, e le restanti 7 del montepremi le prende sempre “tizio”. Questo è un gioco in perdita. Giocando di continuo, è solo questione di tempo (esattamente 142 tombolate) per arrivare al punto dove tutte le mille lenticchie delle dieci persone sono in mano a “tizio”. Tanto varrebbe dargliele subito senza giocare. Voi giochereste continuamente se qualcuno vi dice: mettete ogni volta insieme 100 milioni di euro, e io ve ne ridò 34? Distribuiti casualmente con premi soprattutto piccoli che invogliano la grande massa a continuare a giocare? Questi sono i numeri. Nel superenalotto il montepremi è circa il 34% degli incassi totali. Persino il gioco della roulette, che non gode della stessa approvazione sociale del lotto, è un gioco enormemente più onesto.

 

NON MI IMPORTA DEGLI ALTRI,
BASTA CHE IO VINCA


denaro

Allora quali sono le motivazioni per cui moltissime persone lo giocano? Di solito la persona che gioca non pensa al fatto che tutta la società ci sta perdendo accentrando il denaro in un contenitore unico. Ognuno pensa: “Non mi importa se i soldi di tutti vanno a rimpinguare le casse di qualche azienda e se la maggior parte di chi gioca va sempre più in perdita, io spero solo di essere quel fortunatissimo che vince e cambia vita!”

Dovrebbe essere compito di chi governa proporre delle iniziative che fanno bene e creano benessere. Vigilare e impedire tutte le altre. Questo gioco legalizzato dallo stato fa bene alla società? Stiamo creando ricchezza e prosperità per tutti? O stiamo prendendo i soldi di tutti? La società in questo gioco ci vince?

E’ questa una gestione Etica dei soldi dei cittadini? E’ già deciso che più giocano e più perdono, è già deciso chi deve prendere tutti i soldi. Per condire il tutto si pubblicizzano i montepremi da favola descrivendo tutto ciò che si potrebbe fare con quei soldi sfruttando le situazioni disagiate e le difficoltà economiche che vivono gran parte delle persone.

Se coltivo una pianta di pomodori sto creando qualcosa di positivo, se insegno ad una tribù indigena come si curano le infezioni allora sto veramente contribuendo a cambiare le cose in meglio… Invece coltivare la dipendenza, sfruttare i disagi e le miserie, pubblicizzare tutto a livello nazionale come fosse un bel sogno, magari facendo perno sulle precarie condizioni della massa che cerca delle speranze, e prendere metà delle entrate a questi poveracci… è qualcosa di socialmente produttivo? Fra molti anni il lotto non esisterà più in questi termini e saranno proposti altri giochi per divertirsi senza sfruttare economicamente  i disagi di molti e magari producendo anche qualcosa per il sociale.  Per ora giocate, se proprio volete, ma fatelo consapevolmente.

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La probabilità di fare 6 a questo gioco è di 1 su 622.614.630. Mentre la probabilità di venire colpiti da un detrito spaziale è circa 1 su 50.000.000, ovvero 12 volte superiore di quella di giocare al superenalotto e vincere il montepremi da favola. Quindi, se giocate all’enalotto e sperate di fare 6, nel vostro sogno ad occhi aperti state anche attenti a non venire colpiti da detriti spaziali per 12 volte! Non ho detto colpiti 12 volte da una pigna caduta da un albero… ma da detriti spaziali… meditate gente, meditate!

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lunedì 10 agosto 2009

Ecco Cosa Vedo e Le Soluzioni del Mondo

L'IMPORTANZA DI NON UNIFORMARSI

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PRINCIPI DI BASE

1. Non lasciarti ingannare dall'illusione dei partiti e ragiona “a soluzioni”. La democrazia, nella sua attuale forma, è puramente illusoria. Sensibilizza gli altri verso ogni forma di partecipazione diretta del singolo alla gestione del paese, ponendo particolare attenzione al potere del cittadino di PROPORRE nuovi cambiamenti e non solo a quello di scegliere le proposte che vengono imposte dall’alto. Favorisci la democrazia diretta e partecipata dove i cittadini possano decidere quali forme devono avere le istituzioni e in che modo essi stessi vogliano governare o anche quanto e cosa vogliano delegare e a chi. Dove si possa Scegliere i candidati, Proporre nuove leggi o modificarne di esistenti. Diminuiamo il potere dei Politici, i loro campi di scelta e le loro responsabilità a favore di scelte sempre più dirette. Evitiamo qualsiasi conflitto di interessi per i politici: Nessun potere sui Media o interesse verso alcun Azienda. Promuovi inoltre, il monitoraggio costante e trasparente di qualsiasi gruppo o persona che abbia un qualche tipo di potere. Qualsiasi persona che svolga un’attività di responsabilità deve accettare di essere monitorata costantemente da tutta la rete.

 

2. Trascura la TV spingendo sempre più verso l'utilizzo di Internet, cerca di non comprare i prodotti pubblicizzati in televisione. Ogni singolo individuo deve promuovere, nelle sue possibilità, ogni forma di scambio diretto di informazioni fra tutti gli esseri umani del pianeta. Il contatto gratuito in rete, senza filtri, da ogni individuo e verso ogni altro individuo è un diritto sociale e inalienabile dell’uomo. Segui l'evoluzione che avrà la RETE e le sue potenzialità come supporto per una Intelligenza Collettiva, ponendo particolare attenzione agli strumenti di condivisione e partecipazione e al loro sviluppo ETICO.

 

3. Impegnati a fare informazione e ad educare, diffondendo informazioni, esperienze e opinioni mettendo particolare attenzione a tutte le informazioni che i media ufficiali hanno meno interesse a diffondere. Impegnati a creare delle scuole per formare delle persone sulle competenze più utili in ogni momento, a partire dalla conoscenza delle tecniche di controllo delle masse nei paesi democratici. Poni particolare attenzione agli aspetti della vita che impediscono di farsi controllare e spingi perché facciano parte dell’educazione di base di ogni bambino: La riflessione individuale, la sensibilità, l’altruismo, l’ascolto, la cooperazione, l’intelligenza fuori dal coro, la cultura, l’arte, l’istruzione, e le libertà di esprimersi in tutte le maniere. Tutela sempre la serenità del dissenso e della diversità e incoraggia le persone a farsi delle opinioni personali sulle questioni importanti informandosi da più fonti possibili.

 

4. Smaschera la frode bancaria e del sistema monetario: non favorire i grandi gruppi bancari a favore di quelli più piccoli, non prendere finanziamenti e non investire in prodotti finanziari né in titoli di Stato. Lavora il minimo indispensabile, ricordandoti che buona parte delle cose che compri non sono affatto necessarie, e sempre previa valutazione etica del tuo datore di lavoro, passa più tempo possibile con la tua famiglia, i tuoi amici e coltiva sempre con passione i tuoi interessi. Fai consumo critico ed etico, favorisci lo sviluppo delle piccole economie locali (localizzazione) a discapito delle grandi multinazionali (globalizzazione) anche se questo potrebbe significare spendere qualche euro in più stai aiutando di fatto chi ti sta intorno, diminuendo l'inquinamento dovuto allo spostamento delle merci da un capo all'altro del mondo. Boicotta le grandi multinazionali e le grandi case farmaceutiche, tutti i grandi marchi, che sono di fatto dei grossi centri di potere che dettano le leggi ai nostri governanti, praticano la corruzione, devastano l'ambiente, sfruttano i lavoratori, spesso minorenni, dei paesi più poveri ed agiscono senza nessuna etica nel cieco perseguimento del maggior profitto.

 

5. Supporta le energie alternative, mezzi pubblici, biciclette o auto piccole ed evita sempre più di favorire l'utilizzo del petrolio. Risparmia energia: consuma in maniera responsabile acqua, gas e energia elettrica, contieni gli sprechi (isola le abitazioni, acquista impianti efficienti), riduci i tuoi spostamenti e preferisci il mezzo urbano, le due ruote e l'auto condivisa (car sharing e car pooling). Produci la tua energia in loco attraverso le fonti rinnovabili e osteggia l'attuale sistema generativo basato su grandi centrali non sostenibili. Acquista farmaci generici responsabilmente, controlla sempre se il prodotto non ha coinvolto lo sfruttamento di minori o il maltrattamento di animali e boicotta le grandi multinazionali responsabili della globalizzazione dei prodotti a scapito di quelli locali e dell'espansione indiscriminata di settori perversi come quello militare o della chimica.

 

6. Trascura le forze armate. Il sistema militare è solo uno strumento che consente al regime di proteggersi e tutelare con la forza i propri interessi economici. Ricordati che lo strumento attualmente più forte per controllare le masse e l’economia è quello di mantenere sempre un livello insicurezza nel paese, in maniera che si richieda uno stato forte, accentrato e militarizzato per la “nostra sicurezza”. Ricordati che ogni tipo di imposizione di massa o forzature come le punizioni di stato o il carcere non sono dei valori assoluti, ma degli strumenti modificabili che sono sintomo di una società ancora imperfetta. Rifiuta la Pena di Morte. Dedica parte del tuo tempo libero ad attività di volontariato sia umanitarie che sociali, fatti promotore di iniziative e miglioramenti.

 

7. Rispetta i diritti degli animali e vivi in armonia con l’ambiente che ti circonda. Riduci i rifiuti: compra prodotti di filiera corta (km 0), preferisci i prodotti ecologici con packaging ridotti e riciclabili, riutilizza i materiali ed i prodotti, boicotta l'usa e getta, differenzia il tuo rifiuto, autoproduci. Scegli sempre materiali naturali e biodegradabili.

 

8. Sii attivo come individuo e di esempio per gli altri, contribuisci in prima persona a creare la massa critica. Cerca di mantenere sempre un atteggiamento positivo di cooperazione, insieme ai problemi e le lamentele proponi sempre le soluzioni. Impara a prenderti direttamente la responsabilità di quello che ti succede attorno, finché non agiremo come singoli per risolvere i nostri problemi, nessun gruppo di potere lo farà per noi. Dal momento che sarà la maggioranza delle persone a scegliere e a realizzare con sempre meno deleghe, non sarà più necessario fidarci di un partito o di un capo che lo faccia per noi. Smetti di cercare il “politico santo” libero dall’individualismo, o di condannare il “politico egoista”, cerca invece di risolvere il problema alla base: Diminuire il potere dei Politici, diminuire i loro campi di scelta e le loro responsabilità a favore di scelte sempre più dirette. Ricordati che nessun reale cambiamento è possibile se non si agisce su tutti e 3 i livelli: a)Miglioramento dell’individuo, b)Miglioramento del sistema economico/politico/sociale, c)Miglioramento dei Leaders.

  

ECCO COSA VEDO SI PROPONE DI SVILUPPARE:

COMPETENZE: Attraverso lo scambio orizzontale e la diffusione di esperienze, conoscenze e informazioni fra tutti i membri. SOLUZIONI: Si impegna ad agire “per soluzioni” e non “per ideologia” attraverso la cooperazione fra i membri e la tutela di ogni più piccola diversità.

  

I MEMBRI CHE ADERISCONO SI IMPEGNANO A:

Proporre soluzioni accanto ad ogni problema evidenziato. Cercare di mettere in pratica le soluzioni di cui si condivide l’utilità. Diffondere il più possibile le informazioni e le soluzioni che nascono dal movimento.

Aggiungi la tua soluzione!

  

 GRUPPO FACEBOOK RETE VIVA – PARTECIPIAMO ALL’EVOLUZIONE DELL’INTELLIGENZA COLLETTIVA

GRUPPO FACEBOOK SUL CONTROLLO DELLE MASSE NEI SISTEMI DEMOCRATICI

 

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